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C'era una volta… un ricordo di Marconi

8 luglio 2015: la Giunta comunale delibera su una proposta presentata dal sindaco Donadoni "Concessione in comodato gratuito della chiglia della Mn Elettra a favore del Museo Tecnico Navale di La Spezia".

SML Santa Margherita Ligure
Spezia La Spezia

Presupposto dell'operazione è la clausola che "il Museo si è reso disponibile a svolgere, a propria cura e spese, l'attività di restauro a regola d'arte e di manutenzione straordinaria del suddetto relitto, per poi ospitare il medesimo, a fini espositivi, presso una sala tematica, in corso di realizzazione, dedicata al prefato inventore".
La durata del comodato è di 5 anni, ma con una clausola insidiosa: "potrà essere rinnovata, di anno in anno, esclusivamente per iscritto, alla scadenza su richiesta di una delle Parti, sussistendone il reciproco interesse".
I 5 anni sono trascorsi, ma del cimelio appartenente al nostro Comune non si sa nulla: nel frattempo non si sa come sia stato restaurato il relitto, né quando è previsto il ritorno.
Nella piantina edita dal "Civico Museo delle Tradizioni Marinare" non se ne fa cenno, eppure si tratta di uno dei più rilevanti esempi di ciò che il nostro cartolina Museo vorrebbe far "emergere, la memoria storica della città recuperando e mettendo a sistema il diffuso e prezioso patrimonio storico culturale che S. Margherita Ligure, a testimonianza del legame con il suo mare, racchiude, anche a beneficio di una valorizzazione turistica".

Eppure Guglielmo Marconi, morto a Roma il 20 luglio 1937, era particolarmente amato a Santa Margherita, città che aveva frequentato negli ultimi anni per condurre i suoi esperimenti.
Dal 1931 fino alla sua morte Marconi è stato frequentatore assiduo della nostra città e dal suo porto ha condotto esperimenti fondamentali nel campo delle alte frequenze. Lì ha soggiornato con la propria famiglia, apprezzando il rispetto della riservatezza e la disponibilità di un servizio alberghiero in grado di ospitare con stile e decoro assistenti, amici e alte personalità.
Pochi giorni dopo la sua morte, il 31 luglio, la Giunta comunale aveva deciso di "dedicare a suo nome la piazza più antica della città, dove sorge il maggior tempio cittadino che egli era solito frequentare, attualmente denominata Piazza Caprera". La proposta non avrà poi l'approvazione del Ministro dell'Interno e il nome della Piazza resterà immutato.

La sua nave-laboratorio, l'Elettra, tante volte ancorata in rada a Santa Margherita, alla morte dello scienziato fu acquistata dal Ministero delle Comunicazioni e, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, trasferita nel porto di Trieste. Dopo l'8 settembre 1943 fu requisita dai tedeschi e, durante un'operazione di pattugliamento, affondata dall'aviazione alleata. Nel 1962 la Jugoslavia restituì il relitto all'Italia: furono fatti diversi progetti per la sua ricostruzione, ma il loro costo ne impedì la realizzazione. Nel 1977 il relitto fu sezionato e le diverse parti furono distribuite a vari musei: a Trieste, Muggia (TS), Milano, Ortucchio (AQ), Pontecchio (BO), Roma, Venezia, Sydney (Australia). A Santa Margherita una parte della carena, quella oggetto del trasferimento a La castello Spezia.
Nel 2002 il relitto di carena, degradato per l'abbandono in cui era stato lasciato, fu restaurato a cura del Lions Club e collocato bel parco di Villa Durazzo, ancora esposto alle intemperie. medaglione

Oggi a ricordare Guglielmo Marconi, ignorato dal Museo del Mare, restano il Lungomare a lui dedicato (tratto della Strada Provinciale 227 prospiciente il Castello) e il medaglione in bronzo posizionato sulla parete del Castello cinquecentesco. Quest'ultimo, opera dello scultore Lorenzo Cascio, fu inaugurato il 18 novembre 2010 e si deve alla donazione di un privato; l'iscrizione riporta:

NOBEL GUGLIELMO MARCONI
1909 - 2009
SANTA MARGHERITA LIGURE
SUO LABORATORIO SUL MARE

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