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    Attività del Comune

Quando si parlava di "PUC partecipato"

Oggi tutti hanno dimenticato il Piano Urbanistico Comunale

Correva l'anno 20071 quando la Commissione giudicatrice del Comune concludeva la valutazione dei professionisti candidati per la stesura vignetta 1 del Piano Urbanistico Comunale: il documento che deve "fissare gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili del territorio comunale".
Nei numerosi articoli dedicati dalla Gazzetta avevamo anticipato, facili profeti, che "gli interessi economici più forti non mancheranno di farsi sentire, magari solo per ritardare l'iter e mantenere l'attuale Piano Regolatore2 contando su continue varianti"3: proprio quanto sta accadendo, visto che a 15 anni di distanza il PUC è imboscato in qualche cassetto del Comune.
Evidente l'incapacità (se di incapacità si tratta) dell'Amministrazione di difendere il bene comune, conciliando la conservazione (conservazione, non congelamento) del paesaggio con gli interessi individuali: la dimostrazione è nello stravolgimento ambientale al quale stiamo assistendo.
D'altronde nessun altro settore come quello immobiliare presenta potenzialità di profitto così alte in seguito a una decisione politica: il ruolo dell'amministrazione risulta decisivo nell'orientare enormi flussi di profitto. Nessuna amministrazione ha definito l'identità di Santa, i suoi valori patrimoniali e i beni comuni non negoziabili, presupposto del PUC.

Sono 15 anni in cui si continua a spendere soldi dei cittadini per il "nulla di fatto": il Secolo XIX del 22 luglio 2015 titolava "Peruggi: «Il Puc sarà pronto prima della fine dell'anno» e il 21 aprile 2016 l'allora assessore all'urbanistica Linda Peruggi, supportata dal sindaco Paolo Donadoni dichiarava "presto sarà portato in Consiglio comunale il PUC". Da allora, 7 anni fa, non se ne sa nulla, ma il cemento dilaga in città.
Nel 2008 è stato anche predisposto un Questionario per raccogliere "l'opinione dei cittadini e delle associazioni" con la premessa "Il questionario sulle aspettative e le proposte per una città migliore è il primo atto di apertura alla collettività sammargheritese che l'Amministrazione intende adottare per vignetta 2 rendere quanto più partecipato possibile il processo di formazione del nuovo strumento urbanistico della nostra città.
Accanto alle idee programmatiche ed alle proposte dell'Amministrazione stessa, nonché ai suggerimenti che verranno elaborati in sede tecnica, si ritiene infatti di fondamentale importanza dare ascolto alle istanze che vengono dai cittadini, che direttamente vivono il territorio quotidianamente, con le sue amenità ma anche con i suoi problemi.
Per facilitare l'espressione delle opinioni dei cittadini, il questionario è suddiviso per grandi temi o aree tematiche, di volta in volta rappresentate attraverso qualche domanda-suggestione che può essere lo spunto per comunicare le proprie opinioni. Ovviamente il questionario è aperto sia nell'allargare lo spettro delle problematiche da affrontare che nella libertà di espressione del proprio pensiero.
"
Qualcuno l'ha mai ricevuto? Eppure da allora si sono succedute le amministrazioni Marsano, De Marchi e Donadoni (per 2 volte): alla faccia della vantata partecipazione.

La pianificazione strategica è "il processo di discussione e argomentazione pubblica delle missioni, delle priorità e delle azioni da compiere nel territorio, che affronta il problema di indirizzare, attraverso gli strumenti della argomentazione e persuasione, un insieme di attori pubblici, privati e del terzo settore" e "ha l'obiettivo di orientare l'azione degli attori rendendoli partecipi dello stesso processo di definizione degli orientamenti"; "propone il riconoscimento di alcune priorità e di alcune aree di interesse comune. Accorda in questo modo gli attori attorno ad una definizione di interesse collettivo rilevante per la realtà locale".
In assenza del PUC, cioè della pianificazione, avviene l'esatto contrario: sono gli "attori privati" che propongono ciò che interessa a loro, non necessariamente alla collettività, sviluppando una città "a macchia di leopardo" dove coesistono edifici con i "loculi" dell'ex-Terminus, alberghi senza persiane, vignetta 3 negozi come Pinko, … che nulla hanno a che fare con l'ambiente circostante e disperdono il valore ambientale di Santa Margherita: chissà quali sono le idee che guidano la Commissione locale del paesaggio!

Ogni amministratore dovrebbe governare nel modo più partecipato possibile, consapevole di utilizzare risorse della collettività ed esserne responsabile: troppo spesso siamo in presenza, invece, di amministrazioni attente a rispettare unicamente i requisiti minimi imposti dalle leggi.
Assistiamo così allo sviluppo di progetti, buoni o cattivi che siano, dei quali non si conoscono finalità, modalità, tempi… e tanto meno rispettosi delle legittime aspirazioni di chi ne è coinvolto. Con la sensazione che si sia dato spazio a interessi particolari, piuttosto che a un interesse generale.
Per questo il PUC è confinato in qualche cassetto ben custodito: l'idea di una città che si proietta in un futuro possibile è scomoda. "Pro-iettare"4 significa progettare, rappresentare un'idea, una "visione" di città. Una visione condivisa del futuro della città, una cornice che inquadri i punti di vista, le azioni e i diversi attori della città.


1 Il 13 dicembre
2 Il Piano Regolatore Generale vede la luce il 28 ottobre 1974: quello attuale entrato in vigore il 2 gennaio 1996, poi "stiracchiato" con varianti non sempre cristalline, fu scritto sulla base di una stima esagerata del numero di residenti.
3 L'11 aprile 2016 scadeva il regime di salvaguardia
4 Gettare avanti

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