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    Pezzi di storia

Guglielmina Hotel

Il Mare – 13 e 20 novembre 1909

Oggi è stato trasformato in condominio, ma l'edificio fu inaugurato il 14 novembre 1909 come albergo: prima Guglielmina, poi Eden.

E' questo l'ultimo – per ora – della serie Guglielmina Hôtels che verrà aperto alla numerosa colonia svernante nelle ritemprate aure di Rapallo e Santa Hotel 1 Margherita.
La festa che i proprietari hanno voluto indire per domenica sera – giorno della inaugurazione – è sintomo sicuro del migliore e moderno conforto che in questo delizioso palazzo troveranno coloro i quali avranno la fortuna di albergarvi.
Sui dettagli di questo nuovo albergo ci soffermeremo al prossimo numero dopo la visita inaugurale.
Pubblichiamo intanto quanto scrive sulla Rivista Valsesiana il direttore della stessa.

DAL MONTE AL MARE
A settanta metri sul mare, nella più bella e riparata conca della Riviera di levante, spicca candidissimo sul grigio verde degli olivi e sulla sfrangiata fronda dei palmizi il nuovo Guglielmina Grand Hôtel.
Esso guarda fidente al mare e specchia la sua mole nell'onda glauca, con la quale, unico, può discorrere anche la notte! Quando infatti all'occaso le colline eclissano gli ultimi raggi del crepuscolo, e scende oscura la caligine uguagliando col suo velo la bella cittadina ed i sontuosi Hôtels, improvvise luci danno nuova vita al bianco edificio e cento lampade scintillanti cogliono dal mare i loro riflessi; il castello fatato, ricco di stelle e di bellezza, costringe ogni sguardo a fissarlo estatico: sono sguardi di ammirazione, sono sguardi di desiderio.
I clienti della graziosa stazione climatica, si sentono attirati dal moderno richiamo, e la nuova strada di S. Lorenzo si popola; sono comitive che, guadagnando Hotel 2 il lieve dislivello, si adunano dell'ampio hall dell'albergo; sono forestieri che lassù fissano la loro dimora di passaggio; sono inglesi che non hanno più ragione di fare odiosi confronti; sono tedeschi, che, entusiastici, lasciano al Guglielmina spontanei attestati di completa soddisfazione.
Sia lode ai fratelli Adolfo e Albino Guglielmina, i quali dalla bella Alagna [comune ai piedi del Monte Rosa, in provincia di Vercelli], ove posseggono il Grand Hôtel Monte Rosa, seppero portare sino al mare quella industria dell'albergatore che è innata nella loro famiglia.
Indubbiamente lo splendido nuovo albergo, opera dell'architetto specialista Giuseppe Pagani [di Lugano], costrutto con criteri moderni e senza alcuna restrizione economica, è destinato ad un sicuro avvenire.


L'apertura ufficiale
Solinger Gästen, così trasmette le sue impressioni su Santa Margherita e sull'Hotel inaugurato con tanta solennità Domenica scorsa, e riproducendole non solo crediamo far cosa grata ai fratelli Guglielmina, ma a noi stessi, ai cittadini del Tigullio, i quali, con noi, constateranno ancora una volta di più quanto apprezzate e poste in evidenza siano le terre nostre ricche non soltanto di frutteti, oliveti ed aranci, ma cosparse di fiori e poesia, piene di luce, di aria e di sole che dan vigore, che elevano la mente, che corroborano le malferme fibre:
«Santa Margherita! Come giace incantevole, adagiata sul Mediterraneo azzurro, coronata di monti, dal verde degli olivi, ove alberi fruttiferi Hotel 3 fioriscono bianchi e rossi! Come rallegrano l'occhio le numerose e pittoresche ville sparse qua e là! nei loro giardini ride la lussureggiante, fiorente magnificenza del mezzogiorno. Boschetti di aranci e di limoni brillano aurei alla luce del sole, e tutti questi splendori abbraccia l'occhio in dolce e grata quiete dal nostro Hotel, Guglielmina solo ora aperto e ancor poco conosciuto, ma che possiamo altamente e con piacere lodare; noi ci sentiamo bene e in patria quassù. In casa gli ambienti sono pieni di luce, spaziosi e provvisti di tutte le comodità. I proprietari sono così gentili, la direzione tanto buona! il trattamento è scelto e il servizio non riposa mai…»
E di queste impressioni ogni giorno ne partono; sono di inglesi, tedeschi, russi ecc., che inneggiano a Rapallo nostra, a Santa Margherita sorella, a Portofino; che ci attestano la loro simpatia, esaltando le invidiate bellezze delle nostre terre, non ancora comprese e perciò non ancora sfruttate.
Sia dunque lode ai Guglielmina, vanto e decoro della Valsesia, che accrescono fama al nostro golfo, e sia lode ad essi che unitamente ad una festa solenne, ci hanno procurata la soddisfazione immensa di sentire, in alati brindisi, decantare le naturali meraviglie delle nostre città, alle quali un indissolubile affetto ci legae sinceramente ci fa amare.

L'Hôtel che dai proprietari prende nome, è situato sulla nuova strada di S. Lorenzo, ideata dall'ing. Bozzo di Camogli, e profetizzata splendida dall'amico e collega Frascara del «Caffaro» in una sua brillante conferenza.
L'edificio, costrutto con criteri moderni è opera dello specialista ing. Pagani. Cento e più lampadine illuminano la bianca mole, dando l'illusione di un castello fatato. Stemma Valsesia
Nel vestibolo grandioso, esso pure illuminato da lampadine, sopra una roccia, sta per librare il volo un'aquila modellata dal Cantoni della casa Broggi [produttore di oggetti per la tavola e posateria], il quale volle raffigurare lo stemma della Valsesia; le camere sontuose, sono arredate con mobilio di Alagna, la biancheria venne confezionata con gusto artistico da Rivolta Carmignani [produttore tessile], in esse abbiamo notata l'abolizione delle tende alle finestre le quali vennero internamente fasciate da una striscia in legno bianco.
Sale, salotti, fumoir, sala da pranzo, tutto in rigoroso stile, e ben arredate completano le comodità dell'Albergo diretto con squisita gentilezza dal signor Medioli Giuseppe.
Nell'Albergo possono alloggiarvi 120 persone.
Un elegante automobile è destinato al servizio pel trasporto dei passeggeri.

Alle ore 19 nel vestibolo dell'albergo s'incrociavano le presentazioni ed i complimenti; i fratelli Guglielmina e il direttore dell'Albergo ricevevano gli invitati e cortesemente ci accompagnavano a visitare l'albergo; si prese quindi posto a tavola nel salone principale, scintillante di luce e profumato da infinite corbeille di fiori artisticamente disposte dai fiorai Podestà e Zeme.
Il banchetto fu squisitamente Luculliano, ed il servizio inappuntabile, degno di elogio, ecco la lista delle vivande: Consommé Margherita – Trota del Verbano – Salsa signorile ed internazionale – Filetto di bue alle lingue – Allodole alla bocca di Dama – Cuori di Cordone Piemontese – Pollardine e quaglie arrosto con crescione – Gelato senza gena – Bomboni e dolci buon avvenire, frutta, caffè, liquori, vini – Polcevera, Giordano, Lessona 1904 – Champagne Guglielmina.

Naturalmente, gli invitati presenti erano in numero assai maggiore di quelli che qui trascriviamo, ma per quanta fosse l'intenzione nostra di non fare le solite dimenticanze, per non chiedere le altrettanto solite scuse, non riuscimmo a completare la lista, perché, anche noi eravamo fra i turbolenti amici del Bontà.
Cav. Faruffini, sotto-prefetto – On. L.M. Bossi, Sindaco di S. Margherita – Commissario di P.S. e tenente RR. carabinieri di Chiavari – Dottori Sturla, Beretta, Maragliano, Alberti – Comm. Zunino, presidente deputazione Provinciale – Avv. Paulis, Pretore Rapallo – Notaio Bontà – Avv. Bontà – Cav. Scalea – Bisso, farmacista – Degregori – Rainusso – Cantoni – CAv. Falconi di Novara – Contessa Rapuzzi – Ing. Bozzo e Signora – Gli albergatori, Ciana, il decano della classe, suo figlio del Hotel 4 Continental – Signore Cuoni e direttrice del Miramare – Molfino del Kursaal di S. Margherita – Violani del Mazzini – Cuba dell'Imperial – Barbieri dello Splendid di Rapallo – Sampietro e signora del Verdi – Oneto del Marsala – Semorile dell'Europe – Felugo del Rojal – Bottinelli del Savoia – Smith dello Smith di Genova – I giornalisti Massoni del Mare e del Caffaro - Debernardi del Tigullio - Ghea dell'Adriatico e Successo - Fiorelli, direttore dell'Eco di Venezia e il direttore del Mare di Rapallo, nonché i fratelli Albino e Adolfo Guglielmina con uno stuolo di parenti, ed altri signori e signore.
Scusarono l'assenza il deputato Renzetti con una lettera vibrante d'affetto ed augurale, il Console tedesco a Rapallo cav. Andreae, il marchese Spinola, Rondanina del Kursaal di Rapallo ed altri moltissimi.

Elevò per primo il calice il comm. Zunino; il suo brindisi fu ispirato e felice, seguì l'on. Bossi che inneggiò al nostro golfo ed esaltò il nostro clima e le nostre spiagge migliori per salubrità di altre straniere.
A nome di Venezia parlò il direttore dell'Eco di Venezia, con un entusiastico brindisi dimostrando le affinità tra Venezia e Genova, tra Venezia e la Liguria. Fu calorosamente applaudito. A nome dei Guglielmina ringraziò i presenti l'avv. Ugo Bontà, egli improvvisò con tale verve un così caldo elogio ai Guglielmina, che noi turbolenti applaudimmo con eguale entusiasmo.

Dopo un'ora di completo cicalegio attorno ai tavoli del vestibolo, ci congedammo dai Guglielmina che trovammo lieti e commossi, per fare ritorno alle case nostre, e sognare nel riposo della notte il bianco castello, ricco di luce e di bellezza, la prosperità del nostro golfo, il progresso della nostra riviera.

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