Riportiamo ampi stralci di tre articoli comparsi sulla "Rivista del Comune di Genova" in occasione della prima edizione della Rassegna (1960) e della seconda (1961) tenute a Santa Margherita (firmati da Lia Secci) e della terza (1962) che ebbe luogo a Sestri Levante (1962 – firmato da Tullio Cicciarelli).
La I Rassegna del Cinema Latino-americano organizzata a Santa Margherita dal 7 al 15 giugno è l'iniziativa a più largo raggio - accessibile non solo a una ristretta
cerchia di specialisti ma anche alla massa sprovveduta del comune pubblico cinematografico - finora intrapresa dal Centro Europa-America Latina sorto un anno e
mezzo fa in seno al Columbianum. La Rassegna, che del Columbianum sintetizzava le direttive culturali, aveva il duplice scopo dì offrire una visione comprensiva e
organica di una cinematografia frammentariamente nota ai frequentatori dei maggiori Festival europei, e di agevolare, attraverso di essa, la conoscenza e la
valutazione della complessa realtà latino-americana.
Nonostante il notevole sforzo organizzativo (dieci Paesi hanno partecipato alla Rassegna, con una trentina di lungometraggi distribuiti nelle tre sezioni
informativa, a concorso e retrospettiva, e con una ventina di cortometraggi) era inevitabile che questa prima edizione serbasse un carattere sperimentale. Non può
definirsi completo infatti il panorama della cinematografia latino-americana proiettato per nove giorni all'intenso ritmo quotidiano di quattro-cinque film nel
padiglione appositamente allestito in via Goito.
il premio, che la giuria presieduta da Roberto Rossellini e formata da Roger Bastide, G. B. Cavallaro, Carlos Cuenca, John Gillet, Edgar Morin, Andrzej
Munk, Agnès Varda ha deciso perciò di assegnare all'intera selezione argentina.
Il premio per la regia è stato attribuito al regista del terzo film [Un guapo del 900], Leopoldo Torre Nilsson, che è anche il fondatore della
casa di produzione «Angel» premiata con la coppa dell'ANICA.
Leopoldo Torre Nilsson era presente a Santa Margherita insieme con la moglie Beatrìz Guido, sua soggettista preferita, e con la numerosa delegazione dei
cineasti argentini, che ha animato la scarsa mondanità (sporadico, quasi assente, il divismo) della Rassegna, svolta in un clima di austerity senz'altro
giovevole ai suoi intendimenti seriamente informativi e critici.
Il «Symposium di sociologia cinematografica applicata al cinema latino-americano», organizzato a Santa Margherita sotto il patrocinio e con la
collaborazione dell'UNESCO parallelamente alla Rassegna, aveva come base dei suoi lavori la visione dei film, oltre al materiale di studio e ai circostanziati
questionari distribuiti dal Columbianum.
La composizione del Symposium è stata intenzionalmente eclettica, in modo da consentire un approfondimento il più possibile multilaterale degli svariati temi
proposti: i sociologi europei si sono trovati di fronte come interlocutori registi, produttori, esperti di antropologia culturale, di storia, di economia, e
personalità della cultura latino-americana. A tre specialisti francesi - Dominique Aubier, Roger Bastide, Alfred Métraux - è stato affidato il compito di redigere
le relazioni e dirigere i gruppi di studio ripartiti in tre sezioni riservate rispettivamente alle aree culturali messicana, brasiliana e argentina.
Rassegna e Symposium d'ora innanzi si ripeteranno annualmente. E se si verificheranno le ottimistiche previsioni degli organizzatori, Santa Margherita
dovrebbe accentrare in futuro il meglio della produzione cinematografica latino-americana sottraendolo ai Festival di Cannes, di Berlino e di Venezia, e divenendo
un importante punto di riferimento dei rapporti culturali tra l'Europa e l'America Latina.
Nel 1961:
La seconda rassegna della cinematografia latino-americana organizzata dal Columbianum a Santa Margherita dal 19 al 27 maggio ha assunto delle caratteristiche
notevolmente perfezionate rispetto alla edizione dell'anno passato, sia per la partecipazione più rappresentativa e selezionata delle nazioni espositrici, sia per
la presenza di numerose e qualificate delegazioni latino-americane che hanno avuto modo di prendere contatti fruttuosi e approfonditi con esponenti della cultura
europea nelle pause delle proiezioni e nelle varie manifestazioni collaterali.
Si trovavano tra l'altro a Santa Margherita sette rappresentanti della F.I.PRES.CI. (Fédération Internationale Presse Cinématographique) che ha deciso di
estendere anche ai film della rassegna latino-americana, a partire da quest'anno, il premio destinato alle opere meritevoli di riconoscimenti non concessi dalle
giurie ufficiali dei maggiori festival internazionali cinematografici. Alla decisione della F.I.PRES.CI., ha corrisposto - come ha rilevato con compiacenza anche il
comunicato finale della giuria del «Giano d'oro» composta da Antonio Lopes Ribeiro (Portogallo), Cesare Ardavin (Spagna), Antonin Brousil
(Cecoslovacchia), Thorold Dickinson (Gran Bretagna), Lotte H. Eisner (Francia), Giorgio Strehler (Italia) - il miglioramento del livello generale estetico e tecnico
dei film presentati alla rassegna, in rapporto all'anteriore produzione latino-americana.
Il «Giano d'oro» è stato assegnato al film Alias Gardelito del regista cileno Lautaro Murua, attivo in Argentina come attore dal 1950 e
come regista dallo scorso anno.
Parallelamente alla rassegna si sono svolte varie manifestazioni collaterali, in preparazione del secondo Symposium di sociologia applicata al cinema
latino-americano che avrà luogo l'anno prossimo. Tre giornate di studi sono state dedicate al cinema brasiliano, al cinema messicano e al cinema argentino.
Altri due pomeriggi di discussioni sulla funzione dei cine-clubs nell'ambito della cultura di massa sono stati organizzati sotto l'egida
dell'UNESCO.
Sempre nel quadro delle manifestazioni culturali va ricordata la mostra della pubblicistica cinematografica latino-americana allestita in una sala del
municipio di Santa Margherita: vi comparivano più di trecento titoli, tra libri e riviste. E nel costante clima di mondanità scarsamente divistica proprio della
rassegna ha avuto un singolare risalto la serata poetico-musicale brasiliana, alla quale hanno prestato la loro preziosa collaborazione la cantante Vanja Orico, le
attrici Daisy Santana e Maria José de Carvalho, e Giorgio Strehler.
In base a molte circostanze si può infine prevedere che la rassegna sarà presto in grado di giustificare la propria esistenza anche al di là dei lodevoli ma
circoscritti obbiettivi culturali.
A partire dall'anno prossimo, al film vincitore del «Giano d'oro» verrà assicurata la distribuzione in Italia:
se i giovani registi manterranno le loro impegnative promesse, la rassegna di Santa Margherita potrà diventare un vero centro di diffusione della cinematografia
latino-americana in Europa.
Nel 1962 la sede non è più Santa Margherita:
La terza rassegna del cinema latino-americano si è svolta a Sestri Levante dal 1° all'8 giugno. Le prime due edizioni della rassegna si tennero a Santa Margherita ed ebbero il compito di stabilire su di una base di piattaforma culturale gli aspetti, i temi ed i toni del cinema latino-americano nei confronti delle altre esperienze espressive soprattutto in rapporto alla esperienza culturale europea. Questa terza rassegna che ha trovato nella prontezza e nella intelligenza dell'Amministrazione comunale una realtà organizzativa altamente qualificata ha ottenuto risultati di indubbio valore sia come operante testimonianza di una cinematografia in grande evoluzione sia come prodotto di un incontro culturale dove lo scambio delle idee e delle informazioni ha messo in luce panorami e problemi sempre più tesi ad uscire da una situazione di solitudine ed a dimostrare invece la loro nuova vitalità morale e politica. La rassegna espressa come al solito dal «Columbianum» e diretta da Gianni Amico si è articolata attraverso tre grandi settori cinematografici e si è puntualizzata attorno ad una tavola rotonda sull'inchiesta: «l'eroe del film» ed a un incontro su funzioni di comunicazioni di massa in America latina. I settori propriamente cinematografici hanno impegnato film argentini, brasiliani, cileni, cubani, messicani, portoricani e venezolani nonché uruguayani, colombiani, paraguayani e boliviani.
Alla quarta rassegna a Sestri Levante nel 1963 seguirà un'ultima edizione a Genova nel gennaio del 1965: l'iniziativa cesserà poi a causa di un dissesto finanziario.
L'eredità della Rassegna sarà in parte raccolta dalla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, che vide la prima edizione nel
maggio/giugno 1965.