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    Pezzi di storia

Viaggiatori nel Levante ligure (3)

Nouveau voyage topographique, historique, critique, politique
et moral en Italie, fait en 1830
di Pierre Charles Joseph de Mengin-Fondragon (1783-1844, letterato francese)

LETTERA XXI
23 marzo Fondragon
Riviera di Genova - I suoi panorami - Chiavari – Sestri
"Ancora questa mattina ero a Genova, e ora sono trenta miglia da quella città, nel grazioso paesino di Sestri, e vi scrivo ancora pieno di ammirazione per l'incantevole strada che ho appena percorso, lungo quella che viene chiamata riviera di Genova, termine improprio in francese, perché non è un fiume, ma deriva senza dubbio da ripa, sponda, costa; infatti da Nizza si segue sempre la riva del mare. Che paese incantevole, amico mio, questa riviera di Genova! Da questa mattina credo di aver viaggiato nel paese delle fate. Ovunque lungo tutta la strada, villaggi, città o paesi; ovunque case di campagna, palazzi, chiese, conventi, torri, castelli fortificati, giardini, aranci, rocce, golfi, promontori e un mare con il riverbero in superficie di onde trasparenti e i raggi di un sole ardente, e l'azzurro di un cielo senza nubi.
Ho attraversato boschi di ulivi secolari, sono salito in cima ai monti per scendere poi con rinnovato piacere in riva a questo mare il cui aspetto non smette mai di incantarmi. Infine, i miei occhi non si stancano mai di contemplare, la mia anima di sentire, la mia voce di esprimere la gioia.
Amico mio, se tutta l'Italia offre dovunque tali aspetti, e varia continuamente i suoi panorami, non è più verso l'Eufrate che bisogna andare per trovare il paradiso terrestre, ma lo troviamo in questo bel paese.
La cittadina di Chiavari, tra le altre, è affascinante, deliziosamente adagiata in una pianura coltivata a giardino. La sua strada principale è lunga, larga e ornata da gallerie coperte. Presenta diversi bei palazzi; è ricca, commerciale e popolata; la strada, in entrata e in uscita, è piantumata con un doppio filare di alberi ed è dritta come il viale di un castello. Giardini o piantagioni di pioppi, ciliegi e altri alberi la ombreggiano e l'abbelliscono; ciò che più mi colpì fu vedere i bordi della strada, soprattutto nel lato verso il mare, piantati in lunghissimi tratti con una siepe di aloe. Questa specie di siepe non è comune e gli aculei all'estremità delle fitte e immense foglie di queste piante costituiscono un'ottima difesa.
L'aloe è una pianta molto comune su questa spiaggia sabbiosa e mi sono sentito ancora una volta trasportato nelle regioni assolate da cui ha avuto origine.
La città di Sestri si offriva a sua volta sotto l'aspetto più gradevole. Situata in fondo a un piccolo golfo che funge da porto, è preceduta da un promontorio che accresce ulteriormente la bellezza del paesaggio, già così variegato da monti boscosi e ornato da case graziose. Il paese è piccolo, ma gradevole, dominato dalla sua chiesa, ornata da una cupola e da due torri eleganti, di un bianco abbagliante.
Il paese che ho percorso oggi è talmente delizioso, mio caro Conte, che sono ancora emozionato e ammirato e dispero di potervi comunicare le mie impressioni e condividere con voi le mie delizie.
L'albergo da cui vi scrivo è in riva al mare: le onde vengono ruggenti a battere la sua riva.
Davanti ai miei occhi passano navi a vele spiegate e il sole, che qui è caldo come a Parigi alla fine di maggio, sta tramontando in questo momento, spegnendo i suoi raggi nelle onde.
Anch'io devo chiudere le palpebre, così domani, all'alba, posso continuare il mio viaggio e la mia storia.
Nel frattempo, amico mio, pensa a me come io penso a te.

Commentario de le più notabili, & mostruose cose d'Italia, & altri luoghi
di Ortensio Lando (1510-1558, umanista italiano)

Lando E' Genova capo della Liguria, & chiunque la vede, ò da presso, ò da lontano, la giudica reina del mare.
Quivi mostruoso mi parve veder montagne senza legna. Mar senza pesce. Donne senza amore, & molti mercatanti senza fede: vidi huomini marini, & molti Grilli di humana forma, et alcuni scacciatori de vicini detti Paravicini.
Quivi sono molte cose degne di memoria; ma li molti travagli, & assidui discorsi, me le hanno fatto scordare. Dopo l'haver sentito molta consolatione del soggiornare ch'io feci in Genova, essendo un giorno il cielo ben chiaro ne minacciando per molti giorni tempesta; mi fu mostrata la Corsica già detta Cirne. …
Clemente da Chiavari, fu il primo facitore de migliacci, & fu il primo che mangiasse franguellini, lucarini, & la squassa coda.

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