Il quotidiano Avanti!, "giornale del Partito socialista" del 3 febbraio 1906 scrive (con corrispondenza del giorno 1):
«Edmondo De Amicis a Santa Margherita Ligure
Proveniente da Torino è arrivato fra noi Edmondo De Amicis accompagnato dal figlio Ugo, e dal capitano Rey1.
All'illustre scrittore, al giovane «vegliardo» l'augurio fervido che questo dolce clima, e la tranquillità di questo paese sia di giovamento alla sua esistenza
preziosa.»
De Amicis aveva 59 anni (era nato a Oneglia il 21 ottobre 1846 da famiglia genovese): l'anno precedente, come riferisce A. R. Scarsella nei suoi Annali,
«
una disposizione della Giunta, prescriveva di adottare come libro di lettura nelle quinte classi elementari del Comune
l'Idioma Gentile2 di Edmondo De Amicis. Della deliberazione fu data notizia all'illustre autore che era stato ospite di S.
Margherita a più riprese; ed egli rispose con lettera da par suo.»
La lettera, indirizzata al sindaco Domenico De Barbieri, recita: « La ringrazio della lettera gentile con la quale Ella m'annuncia che la Giunta di S.
Margherita deliberò d'adottare il mio libro l'Idioma Gentile per le scuole del Comune.
E' superfluo ch'io Le dica che di tale deliberazione mi tengo altamente onorato, e che m'è grato in particolar modo l'onore perché mi viene da codesta bella e
cara terra, di cui serbo un ricordo dolcissimo, e dove è mio proposito ritornare fra poco.
La prego di comunicare l'espressione della mia viva gratitudine a tutti i suoi egregi colleghi, ed a Lei, gentile Signore, mando i più rispettosi e cordiali
saluti.
Torino, 15 giugno 1905
Il suo obbl.mo
Edmondo De Amicis»
Intorno al 1890 De Amicis aveva raccolto materiale per un romanzo sul 1° maggio, studiando il socialismo nelle sue origini, dottrine e sviluppo. E' di
quegli anni la consapevolezza dell'importanza della "questione sociale" e la sua adesione al socialismo. Per questo ebbe rapporti con la Società Operaia di Santa
Margherita dei quali gli Annali forniscono traccia in due lettere indirizzate al suo presidente e nell'iscrizione presente nella sede:
«8 febbraio 1906
Egregio Sig. Presidente,
Ringrazio caldamente Lei e i suoi colleghi del saluto gentile, che ricambio a tutti con tutto il cuore, riserbandomi a ripeter loro di viva voce l'espressione
della mia gratitudine appena me lo permetta lo stato della mia salute.
Le stringe cordialmente la mano il suo obbligatissimo
Edmondo De Amicis»
«27 febbraio 1906
La ringrazio delle affettuose parole. Se non fosse incomodo a Lei e ai suoi colleghi, verrei in associazione sabato sera, fra le otto e mezza e le nove. Non
potrò, con mio rammarico, rimanervi che brevissimo tempo, per le mie condizioni di salute, e per la stessa ragione non potrò farvi alcun discorso, come forse ella
pensa; ma spero che sarò benevolmente scusato e compatito. Gradisca i cordiali saluti dal suo
Dev.mo
E. De Amicis»
De Amicis morirà l'11 marzo 1908 a Bordighera per emorragia cerebrale: era giunto il 1° febbraio prendendo alloggio nella Pension de la Reine, dove
era stato spesso ospite.
Gli Annali riportano: «Venuta la notizia della morte di Edmondo De Amicis, fu spedito al figlio Ugo, in Bordighera, un telegramma di
condoglianze
"Per la perdita dell'illustre scrittore che educò la gioventù italiana al culto del bello, della virtù e della fratellanza, questa città, che lo ebbe più volte
ospite, partecipa commossa ed unanime il suo vivo rimpianto. - Il Sindaco - N. D. De Barbieri"»
1 Guido Rey (1861-1935), amico intimo di De Amicis: alpinista e scrittore, figlio di un nipote del ministro Quintino Sella.
2 Opera del 1905 dedicata alla lingua italiana: espone le sue idee di quella che è, com'egli dice, "l'eredità sacra a noi trasmessa da milioni e
milioni d'esseri del nostro sangue, il vincolo più saldo della nostra unità di popolo, l'eco del nostro passato, la voce del nostro avvenire, verbo non solo, ma
essenza dell'anima della Patria".