La Repubblica – 4 novembre 1984
Cala il sole dietro al promontorio di Portofino, l'aria è tersa e il clima dolce come di rado avviene negli autunni al mare. La passeggiata di Santa Margherita
ligure è una passerella ideale per i "vitelloni", i "tombeur de femmes", i conquistatori.
A sentire psicologi, sociologi e medici che lì vicino, all'hotel Miramare, stanno concludendo il VII congresso della Società italiana di sessuologia clinica,
resterà una passerella vuota: la specie si è estinta, il maschio è in crisi; lo "spazio-uomo", improvvisamente, non è più così chiaro, preciso e perfetto come
pareva. E' scomparsa la categoria del potere, del ruolo sessuale indiscusso, della conquista e del successo misurato a numero di cuori infranti e di amplessi
conclusi, delle dimensioni dei genitali come metro di forza, vittoria e potere.
"Improvvisamente - dice il professor Giorgio Abraham, che fa parte del direttivo della Società italiana di sessuologia clinica e insegna all'università di
Ginevra - lo spazio-uomo è diventato uno pseudo spazio, vago, fluido, perfino fasullo. Il maschio ha visto la sua sicurezza crollare. La sua crisi è grande perché
non avrà mai la certezza della maternità, come la donna, per resistere. La paternità non può bastare, non sarà mai sentita dall'uomo come la maternità è
sentita dalla donna. L'uomo insomma si ritrova non più latin lover e sempre troppo poco padre. Il lavoro non basta più a compensare, casomai aumenta, i disturbi
sessuali".
Insomma un vero e proprio dramma, e Abraham conia un nuovo slogan: "Spazio uomo affittasi". Ma a chi? Non ci sono risposte certe, c'è piuttosto l'immediato
tentativo di recupero: "Questa crisi - dice ancora Abraham, che ha aperto e chiuso questa tre giorni del sesso "parlato" - in fondo ha il suo lato positivo, perché
rimette in causa l'uomo, ridà al sesso il suo giusto valore, rivaluta il piacere e l'erotismo".
Così l' uomo dovrà abituarsi a lavorare con la fantasia, a non temere le sorprese, i cambiamenti, la vita così come è. Ma tutto questo potrà bastare? E il
mitico uomo del Duemila, possibile che nasca dalle ceneri di questa crisi? "Ogni crisi fa paura - risponde Abraham - e questa più di tante. Paura per l'avvenire,
certo. Le due soluzioni che si prospettano sono preoccupanti, quasi drammatiche. Rischiamo di trovarci di fronte a un uomo dissociato, tranciato in due in nome
della tecnologizzazione. Può prevalere da una parte la polarità paterna, e così avremo tanti padri tecnicamente perfetti, magari tante seconde mamme, forse
migliori delle madri vere. Può vincere dall'altra parte il latin lover, l'uomo che gestisce alla perfezione le relazioni amorose, un computer del sesso, l'uomo
eroticus scientifico. Uno che rinuncia alla paternità e diventa modello di successo, conquista, gratificazione per la donna. Oggi gli uomini vengono a chiederci
indicazioni e regole su quantità e qualità dei rapporti sessuali, domani con un tipo così non ci saranno più problemi".
Sono entrambe soluzioni inaccettabili, ricorda Abraham, anche dal punto di vista medico il congresso ha ribadito che "l'unità" dell'uomo deve restare tale, non
si possono correre rischi avveniristici. Questa scoperta tardiva e sgomenta del vuoto che riempie lo spazio-uomo e la scomparsa drammatica di tante antiche certezze
ha cercato compensazioni con altre "buone notizie", magari sul piano medico e scientifico. Così l'uomo ha scoperto (lo hanno detto il professor Trotta e la
professoressa Baldaro Verde), che può fare l' amore senza problemi anche dopo un infarto: "Non è più faticoso di una cena con amici o di una rampa di scale".
Ha saputo anche che l'andropausa è fenomeno talmente vago e indefinito che non ha troppo senso parlarne, e comunque si può mantenere una certa attività sessuale
anche nella terza età, purché si riesca a non essere troppo ansiosi. Lo ha detto il professor Tentarelli di Genova, che ha compiuto una ricerca su 350 anziani dai
cinquanta agli ottanta anni, in gran parte pensionati: "L'ansia è bassa o media fino ai 60-70 anni, ma cresce molto in seguito. Il balzo maggiore avviene quando
l'uomo va in pensione, forse perché non sa cosa fare. L'attività sessuale, però, non decresce con l'aumentare dell'età ma con l'aumentare dell'ansia".
Gli anziani, secondo questa ricerca, fanno l'amore quattro volte al mese quando sono poco ansiosi anche se l'età è avanzata, ma una volta sola, invece, se sono
attanagliati dall'ansia, anche se in età meno senile. Su cento, 23 danno un giudizio positivo della loro attività sessuale, 39 mediocre, 29 insufficiente, dieci non
hanno alcun rapporto. Il problema però non si risolve col Gerovital, ma rimuovendo le cause dell'angoscia e ridando dignità alla figura dell'anziano, è stato detto.
Anche fra i giovani, comunque, tabù e inibizioni sono riconducibili alle stesse cause che turbano la sessualità degli anziani.
Brillante presentazione del congresso tenuto al Miramare dal 1° al 3 novembre 1984, guarda caso subito dopo il convegno organizzato dai giovani
imprenditori della Federazione ligure degli industriali.
Dopo sei edizioni del congresso nazionale della Società italiana di sessuologia clinica, dedicate ai problemi della donna, questa settima a Santa Margherita si
affronta il tema "Spazio uomo" con la presidenza della psicologa Jole Baldano Verde: tre giorni per analizzare l'uomo senza mezzi termini.