La Rivista illustrata del Popolo d'Italia – febbraio 1924
L'uomo è così sciocco che prima si logora cuore e anima per trovare e conquistare la verità, poi perde l'energia per impedire che essa sia applicata.
La storia della vaccinazione è una evidente controprova di questo fatto.
Oggi - a poco più di un secolo dalla scoperta di Jenner – si muovono critiche e si mette in atto un ostentato snobismo di cattivo gusto, una lotta acre e sorda
contro un trovamento il cui beneficio è assoluto. Tanto assoluto che ogni biologo ipercritico non stenta né punto né poco a elogiare la scoperta di Jenner, ogni
giorno meglio documentata e comprovata.
Ma quando la vaccinazione comparve sulla scena del mondo (ed era un mondo nel quale il vaiolo esercitava così universali devastazioni da giustificare il
proverbio tedesco del 700: "di due malattie tutti ammalano: di amore e di vaiuolo"), quando fu possibile constatare il beneficio quasi miracoloso della
vaccinazione, questa apparve come un beneficio ultraterreno, e Jenner fu coperto di onori e venerato come un benefattore grande dell'umanità.
E' interessante e molto istruttivo anche per giudicare la importanza assunta dalla vaccinazione nel mondo, seguire sovra i documenti dell'epoca, le prime vicende
del nuovo metodo preventivo, e osservare come il vaccino si sia diffuso pel pianeta.
Questa pagina di medicina è soffusa di un romantico profumo e forse mai nessun altro metodo terapeutico ebbe così poetica applicazione.
Jenner aveva da alcuni anni scoperta la vaccinazione antivaiolosa ed il nuovo procedimento era entrato come pratica frequente (se non ancora abituale) in vari
paesi. L'Inghilterra aveva sanzionato anzi ufficialmente la bontà del metodo e la Francia sotto Napoleone non ostante le lotte col Regno unito si era persuasa della
importanza del nuovo procedimento ed aveva dato alla vaccinazione una applicazione assai larga.
Ma il vaccino rimaneva limitato ad una piccola parte del vecchio continente e il metodo non poteva diffondersi sovratutto per la difficoltà di procurarsi il
materiale. Non solo non si applicava ancora la preparazione in grande della linfa vaccinica per mezzo di appositi istituti, (e quindi si ricorreva alla trasmissione
diretta da uomo ad uomo e cioè da braccio a braccio) ma non esistevano frigoriferi che permettessero di portare attorno per il mondo il materiale destinato alla
vaccinazione.
Necessitava quindi diffondere il materiale vaccinante ricorrendo soltanto all'uomo e cioè facendo in guisa che il materiale delle pustole giungesse fresco ai
vari paesi. Il che non era problema semplice, poiché un uomo vaccinato guarisce in una decina di giorni e una volta guarito non può più fornire materiale adatto ad
altre ulteriori inoculazioni.
Carlo III re di Spagna entusiasta del nuovo metodo i cui frutti si erano già rivelati nella penisola iberica, pensò ad organizzare una vera spedizione
sanitaria, raccogliendo sopra delle navi schiere di bimbi che avrebbero durante la traversata permesso di mantenere vivo ed attivo il pus vaccinico.
Le satire e gli epigrammi che accompagnavano la spedizione di nuovo genere non impedirono che essa fosse stabilita e condotta a termine.
Satire ed ironia che trovarono in quel periodo (1802-1803) una espressione grafica molto varia ed abbondante invero.
Il 30 novembre 1803 la flotta di nuovo genere (almeno per gli scopi) salpava da Coruña recando ben 22 ragazzi destinati ad essere gli innocenti messaggeri
del nuovo trovamento scientifico.
A bordo della nave ammiraglia era un medico di fiducia del Re, il Dr. Francisco Xavier Balmis. Si erano scelti i ragazzi tra coloro che non avevano sofferto di
vaiolo ed essi dovevano servire per il passaggio del vaccino da braccio a braccio durante la traversata colla intesa che a diversi porti le navi si sarebbero
rifornite di ragazzi destinati a mantenere coi passaggi seriali ben viva ed attiva la linfa vaccinica.
La flotta toccò le Canarie ove molti uomini e molti giovani vennero vaccinati col pus dei ragazzi vaccinati prima a bordo: indi giunse a Porto Rico ed a
Caracas. La squadra si divise: una parte si recò al nord toccando Messico e Stati Uniti ed una parte iniziò dalla Avana la crociera verso il sud.
Il viaggio si indirizzò poi alle coste pacifiche toccando i vari paesi americani in contatto col grande oceano e si recò infine in Asia.
Fu una grande crociera di bene durata alcuni anni. Tratto tratto le navi giunte nei differenti porti abbandonavano i ragazzi che venivano poi riportati alle varie
patrie e ne assumevano di nuovi non ancora vaccinati, in guisa da recare ovunque il materiale vaccinico fresco.
Non mancarono le avventure e gli incidenti. Una delle navi destinata al Perù naufragò: ma il mare clemente permise il salvataggio di tutto il prezioso carico di
giovani vite.
Ed il viaggio si sviluppò con venti propaggini in modo che tutti i continenti ebbero il loro dono di vaccino e poterono iniziare una sistematica vaccinazione.
Solamente il nord asiatico e una parte dell'Africa fu esclusa dal piano del beneficio.
In questa guisa il vaccino girava il mondo e portava ovunque la sua benefica influenza.
E' degna di studio la fiducia assoluta colla quale il vaccino fu ricevuto in tutti i paesi. America ed Africa avevano orrendamente sofferto di vaiolo: e talune
epidemie americane regalate dagli scopritori del nuovo continente, avevano superato per gravità le stesse epidemie di peste.
Nessuna meraviglia che le nazioni così duramente provate si attaccassero con fede viva ad un trovamento di cui si dicevano mirabilia.
A Santa Fè di Bogota tutta la popolazione col viceré alla testa si recò in processione a ricevere il grande dono recato da un medico spagnolo, il
Salvani. Vaccinati e vaccinandi affluirono alla cattedrale per innalzare preci a Dio a propiziare il nuovo intervento.
Tutte le popolazioni in tutti i paesi, si sottoposero con fede al nuovo metodo e poche volte una pratica medica fu accolta con tanto entusiasmo.
Certo la paura ed il ricordo dei danni feroci generati dal vaiolo ne spiegavano il motivo: ma non è meno vero che il persistere della fiducia rivelava che il
metodo non presentava inconvenienti e dava l'impressione di un beneficio.
Che il metodo del resto abbia subito giovato ed immediatamente abbia ridotto in maniera rilevabile senza difficoltà il numero dei colpiti, deriva da quanto si
ebbe occasione di verificare.
Per esempio nel Canadà i pellirosse dopo pochi anni affermavano che soltanto per opera della vaccinazione il vaiolo aveva cessato di incutere timore, e
una accolta di tribù Mohawk, Onondagas, Senecas, Oncidas, Cayrigas radunata appositamente per discutere sulla vaccinazione, deliberava di inviare a Jenner una
cintura rituale Wampun in segno di amicizia e di riconoscenza, scrivendo al grande inglese tutto il senso devoto dei beneficati e terminando la lettera con queste
parole che oggi è bene ricordare: "Noi non mancheremo negli anni degli anni di insegnare ai nostri figli ed ai nostri nipoti il nome di Jenner e di ringraziare il
Grande Spinto di aver dato a te tanta saggezza e tanta bontà. Vegli il Grande Spirito su te in questo mondo e nel paese degli spiriti".
Per venti anni, e cioè per tutto il primo quarto del passato secolo, risonarono gli inni elogiatori a Jenner.
Sino a quando il ricordo degli orrori del vaiolo furono presenti allo spirito, il beneficio della vaccinazione si presentò in tutta la sua imponenza.
Perché per valutare un beneficio al giusto titolo occorre rendersi conto dell'intensità e della diffusione del male che il rimedio ha poi eliminato o limitato.
Ora il vaiolo apparteneva alle piaghe più feroci, più estese, più conturbanti della umanità.
Noi non siamo in grado di valutare oggi ciò che nel passato il vaiolo è stato. Se alcuni dati analitici possono aver valore basterà ricordare che dopo la
scoperta dell'America l'isola di San Domingo perdette di vaiolo (triste dono dell'Europa al nuovo continente) oltre il 60 % della sua popolazione.
Solamente la peste poteva competere in ferocia e lasciare più triste ricordo nella storia del mondo. Ma la peste aveva il vantaggio di comparire di rado con
epidemie terribili è vero, ma spaziate di molti decenni e talora di secoli. Invece il vaiolo fu e restò una endemia sempre presente e sempre minacciante e non
cedette se non nel giorno (e l'epoca precedeva di assai il periodo delle tecniche profilattiche moderne) nel quale la vaccinazione faceva la sua comparsa nel mondo.
Il che è doveroso rilevare oggi, mentre piccole miserie si sollevano contro un metodo che appartiene ai trovamenti più benefici della umanità. E se il nome di
Jenner non ha più un tributo di riconoscenza e di onore come ebbe nel primo trentennio dalla scoperta della vaccinazione ciò dipende dalla natura umana che fa della
riconoscenza sovratutto
il sentimento dei benefìci futuri.
Allora, mentre la comparazione tra danno e beneficio era facile e patente Jenner fu considerato come uno degli uomini che maggior bene avevano apportato sulla
terra.
Napoleone che gli uomini sapeva ben valutare comprese così bene la grandezza del trovamento che non soltanto assecondò con larghezza tutto il movimento per la
vaccinazione, ma manifestò durante la guerra alla Inghilterra il suo rispetto per Jenner sino al punto da ritenere le lettere di raccomandazione di Jenner come veri
salvacondotti per ufficiali inglesi passati in continente o caduti prigionieri.