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    Pezzi di storia

Come il vaccino si è diffuso per il mondo
di Ernesto Bertarelli (1873-1957)

La Rivista illustrata del Popolo d'Italia – febbraio 1924

L'uomo è così sciocco che prima si logora cuore e anima per trovare e conquistare la verità, poi perde l'energia per impedire che essa sia applicata.
La storia della vaccinazione è una evidente controprova di questo fatto.
Oggi - a poco più di un secolo dalla scoperta di Jenner – si muovono critiche e si mette in atto un ostentato snobismo di cattivo gusto, una lotta acre e sorda Jenner contro un trovamento il cui beneficio è assoluto. Tanto assoluto che ogni biologo ipercritico non stenta né punto né poco a elogiare la scoperta di Jenner, ogni giorno meglio documentata e comprovata.
Ma quando la vaccinazione comparve sulla scena del mondo (ed era un mondo nel quale il vaiolo esercitava così universali devastazioni da giustificare il proverbio tedesco del 700: "di due malattie tutti ammalano: di amore e di vaiuolo"), quando fu possibile constatare il beneficio quasi miracoloso della vaccinazione, questa apparve come un beneficio ultraterreno, e Jenner fu coperto di onori e venerato come un benefattore grande dell'umanità.

E' interessante e molto istruttivo anche per giudicare la importanza assunta dalla vaccinazione nel mondo, seguire sovra i documenti dell'epoca, le prime vicende del nuovo metodo preventivo, e osservare come il vaccino si sia diffuso pel pianeta.
Questa pagina di medicina è soffusa di un romantico profumo e forse mai nessun altro metodo terapeutico ebbe così poetica applicazione.
Jenner aveva da alcuni anni scoperta la vaccinazione antivaiolosa ed il nuovo procedimento era entrato come pratica frequente (se non ancora abituale) in vari paesi. L'Inghilterra aveva sanzionato anzi ufficialmente la bontà del metodo e la Francia sotto Napoleone non ostante le lotte col Regno unito si era persuasa della importanza del nuovo procedimento ed aveva dato alla vaccinazione una applicazione assai larga.
Ma il vaccino rimaneva limitato ad una piccola parte del vecchio continente e il metodo non poteva diffondersi sovratutto per la difficoltà di procurarsi il materiale. Non solo non si applicava ancora la preparazione in grande della linfa vaccinica per mezzo di appositi istituti, (e quindi si ricorreva alla trasmissione diretta da uomo ad uomo e cioè da braccio a braccio) ma non esistevano frigoriferi che permettessero di portare attorno per il mondo il materiale destinato alla vaccinazione.
Necessitava quindi diffondere il materiale vaccinante ricorrendo soltanto all'uomo e cioè facendo in guisa che il materiale delle pustole giungesse fresco ai vari paesi. Il che non era problema semplice, poiché un uomo vaccinato guarisce in una decina di giorni e una volta guarito non può più fornire materiale adatto ad altre ulteriori inoculazioni.
Carlo III re di Spagna entusiasta del nuovo metodo i cui frutti si erano già rivelati nella penisola iberica, pensò ad organizzare una vera spedizione sanitaria, raccogliendo sopra delle navi schiere di bimbi che avrebbero durante la traversata permesso di mantenere vivo ed attivo il pus vaccinico.
Le satire e gli epigrammi che accompagnavano la spedizione di nuovo genere non impedirono che essa fosse stabilita e condotta a termine.
Satire ed ironia che trovarono in quel periodo (1802-1803) una espressione grafica molto varia ed abbondante invero.

Il 30 novembre 1803 la flotta di nuovo genere (almeno per gli scopi) salpava da Coruña recando ben 22 ragazzi destinati ad essere gli innocenti messaggeri del nuovo trovamento scientifico.
A bordo della nave ammiraglia era un medico di fiducia del Re, il Dr. Francisco Xavier Balmis. Si erano scelti i ragazzi tra coloro che non avevano sofferto di vaiolo ed essi dovevano servire per il passaggio del vaccino da braccio a braccio durante la traversata colla intesa che a diversi porti le navi si sarebbero rifornite di ragazzi destinati a mantenere coi passaggi seriali ben viva ed attiva la linfa vaccinica.
La flotta toccò le Canarie ove molti uomini e molti giovani vennero vaccinati col pus dei ragazzi vaccinati prima a bordo: indi giunse a Porto Rico ed a Caracas. La squadra si divise: una parte si recò al nord toccando Messico e Stati Uniti ed una parte iniziò dalla Avana la crociera verso il sud.
Il viaggio si indirizzò poi alle coste pacifiche toccando i vari paesi americani in contatto col grande oceano e si recò infine in Asia.

Edward Jenner nacque il 17 maggio 1749 a Berkeley nel Gloucestershire, in Inghilterra. Studiò alla Grammar School di Cirencester, poi si trasferì a Sudbury per studiare presso il chirurgo Daniel Ludlow. Nel 1770 incontrò a Londra il medico John Hunter (1728-1793), celebre per le sue tesi a favore della ricerca e sperimentazione.
Ottenuto il diploma ritornò al proprio paese, una zona di pascoli dove la sua professione lo portò a contatto con agricoltori e lattai. Fu in occasione di un'epidemia di vaiolo che Jenner si stupì che molti di questi trascuravano la malattia affermando "Non ci interessa; non può farci del male": le mucche erano a volte soggette a una malattia che trasmettevano per contatto alle persone, e questo proteggeva loro dal vaiolo.
La cosa era risaputa dai medici del luogo: Jenner ne fu particolarmente impressionato e ne parlò con John Hunter, che tuttavia, come altri medici, non diedero credito alla sua importanza ritenendola una credenza popolare.
Nel 1780 ebbe l'idea di propagare il vaiolo bovino per proteggere dal vaiolo umano mediante inoculazione, prima dalla mucca al corpo umano, poi da una persona all'altra. Nel 1788 documentò un caso specifico che portò a Londra e lo sottopose a diversi luminari, tra i quali lo stesso Hunter, senza successo. Jenner non si scoraggiò e il 14 maggio 1796 effettuò un esperimento decisivo: inoculò il siero prelevato dalla mungitrice Sarah Nelmes a James Phipps, un ragazzo di otto anni, che contrasse la malattia superandola. Il 1° luglio seguente gli fu inoculato il vaiolo senza che sorgessero complicazioni.
Dopo diversi esperimenti analoghi, tutti con uguale successo, nel 1798 Jenner pubblicò il suo primo libro di memorie "On the Causes and Effects of Variola Vaccina": solo allora settanta tra i principali medici e chirurghi di Londra espressero la loro fiducia.
La vaccinazione divenne una pratica consolidata: il 14 maggio Berlino promosse una festa annuale, mentre nelle repubbliche sudamericane, dove il vaiolo imperversava con estrema furia e virulenza, furono erette numerose statue a Jenner.
Nel 1803 Jenner si ritirò in campagna e nel 1815 tornò a Berkeley, dove morì il 26 gennaio 1823 nella sua biblioteca, colpito da un apoplessia.

Fu una grande crociera di bene durata alcuni anni. Tratto tratto le navi giunte nei differenti porti abbandonavano i ragazzi che venivano poi riportati alle varie patrie e ne assumevano di nuovi non ancora vaccinati, in guisa da recare ovunque il materiale vaccinico fresco.
Non mancarono le avventure e gli incidenti. Una delle navi destinata al Perù naufragò: ma il mare clemente permise il salvataggio di tutto il prezioso carico di giovani vite.
Ed il viaggio si sviluppò con venti propaggini in modo che tutti i continenti ebbero il loro dono di vaccino e poterono iniziare una sistematica vaccinazione. Solamente il nord asiatico e una parte dell'Africa fu esclusa dal piano del beneficio.

In questa guisa il vaccino girava il mondo e portava ovunque la sua benefica influenza.
E' degna di studio la fiducia assoluta colla quale il vaccino fu ricevuto in tutti i paesi. America ed Africa avevano orrendamente sofferto di vaiolo: e talune epidemie americane regalate dagli scopritori del nuovo continente, avevano superato per gravità le stesse epidemie di peste.
Nessuna meraviglia che le nazioni così duramente provate si attaccassero con fede viva ad un trovamento di cui si dicevano mirabilia.
A Santa Fè di Bogota tutta la popolazione col viceré alla testa si recò in processione a ricevere il grande dono recato da un medico spagnolo, il Salvani. Vaccinati e vaccinandi affluirono alla cattedrale per innalzare preci a Dio a propiziare il nuovo intervento.
Tutte le popolazioni in tutti i paesi, si sottoposero con fede al nuovo metodo e poche volte una pratica medica fu accolta con tanto entusiasmo.
Certo la paura ed il ricordo dei danni feroci generati dal vaiolo ne spiegavano il motivo: ma non è meno vero che il persistere della fiducia rivelava che il metodo non presentava inconvenienti e dava l'impressione di un beneficio.
Che il metodo del resto abbia subito giovato ed immediatamente abbia ridotto in maniera rilevabile senza difficoltà il numero dei colpiti, deriva da quanto si ebbe occasione di verificare.
Per esempio nel Canadà i pellirosse dopo pochi anni affermavano che soltanto per opera della vaccinazione il vaiolo aveva cessato di incutere timore, e una accolta di tribù Mohawk, Onondagas, Senecas, Oncidas, Cayrigas radunata appositamente per discutere sulla vaccinazione, deliberava di inviare a Jenner una cintura rituale Wampun in segno di amicizia e di riconoscenza, scrivendo al grande inglese tutto il senso devoto dei beneficati e terminando la lettera con queste parole che oggi è bene ricordare: "Noi non mancheremo negli anni degli anni di insegnare ai nostri figli ed ai nostri nipoti il nome di Jenner e di ringraziare il Grande Spinto di aver dato a te tanta saggezza e tanta bontà. Vegli il Grande Spirito su te in questo mondo e nel paese degli spiriti".

Per venti anni, e cioè per tutto il primo quarto del passato secolo, risonarono gli inni elogiatori a Jenner.
Sino a quando il ricordo degli orrori del vaiolo furono presenti allo spirito, il beneficio della vaccinazione si presentò in tutta la sua imponenza.
Perché per valutare un beneficio al giusto titolo occorre rendersi conto dell'intensità e della diffusione del male che il rimedio ha poi eliminato o limitato.
Ora il vaiolo apparteneva alle piaghe più feroci, più estese, più conturbanti della umanità.
Noi non siamo in grado di valutare oggi ciò che nel passato il vaiolo è stato. Se alcuni dati analitici possono aver valore basterà ricordare che dopo la scoperta dell'America l'isola di San Domingo perdette di vaiolo (triste dono dell'Europa al nuovo continente) oltre il 60 % della sua popolazione.
Solamente la peste poteva competere in ferocia e lasciare più triste ricordo nella storia del mondo. Ma la peste aveva il vantaggio di comparire di rado con epidemie terribili è vero, ma spaziate di molti decenni e talora di secoli. Invece il vaiolo fu e restò una endemia sempre presente e sempre minacciante e non cedette se non nel giorno (e l'epoca precedeva di assai il periodo delle tecniche profilattiche moderne) nel quale la vaccinazione faceva la sua comparsa nel mondo.
Il che è doveroso rilevare oggi, mentre piccole miserie si sollevano contro un metodo che appartiene ai trovamenti più benefici della umanità. E se il nome di Jenner non ha più un tributo di riconoscenza e di onore come ebbe nel primo trentennio dalla scoperta della vaccinazione ciò dipende dalla natura umana che fa della riconoscenza sovratutto… il sentimento dei benefìci futuri.
Allora, mentre la comparazione tra danno e beneficio era facile e patente Jenner fu considerato come uno degli uomini che maggior bene avevano apportato sulla terra.
Napoleone che gli uomini sapeva ben valutare comprese così bene la grandezza del trovamento che non soltanto assecondò con larghezza tutto il movimento per la vaccinazione, ma manifestò durante la guerra alla Inghilterra il suo rispetto per Jenner sino al punto da ritenere le lettere di raccomandazione di Jenner come veri salvacondotti per ufficiali inglesi passati in continente o caduti prigionieri.

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