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    Pezzi di storia

Caffè Colombo: un'altra Santa Margherita

insegna "Le tante virtù e i pochi vizi di Santa Margherita, «perla» del Tigullio, hanno custodi che non rivelano segreti: sono i fratelli Renzo e Robby Vinelli che da quarant'anni gestiscono il «Caffè Colombo», grande dehor, sale discrete, mobili antichi, vasi e vasetti del primo Novecento." così si leggeva sul quotidiano Stampa Sera del 6 agosto 1982.
Sono passati più di quarant'anni e il Caffè Colombo vive solo nel ricordo, sostituito da una Taverna del Marinaio senza storia. Eppure il suo nome è rimasto nella storia per i personaggi che l'hanno frequentato: dallo scienziato Guglielmo Marconi (1874-1937) al romanziere Gerhart Hauptmann (1862-1946), all'attrice Greta Garbo (1905-1990). piazza
Non solo un locale dove i Vinelli "gestivano con eleganza antica l'ora dell'aperitivo, del tè, del liquorino degli «stabili» di Santa Margherita Ligure", ma punto di riferimento per i paparazzi che inseguivano le star del cinema: nel suo dehor "trascorrevano ore Rex Harrison (1908-1990), Liz Taylor (1932-2011), Truman Capote (1924-1984) e tutti gli altri personaggi che negli anni sessanta avevano eletto la loro seconda dimora nella zona più chic del Golfo, quella che va da Santa Margherita Ligure a Portofino".
Rex Harrison, che aveva addirittura una sedia con il suo nome dietro la spalliera, beveva caraffe di succo di pomodoro; Liz Taylor reagiva alle liti con Richard Burton (1925-1984) con un sostanzioso whisky; Truman Capote preferiva il gin; Ava Gardner (1922-1990) beveva giganteschi succhi di pomodoro con wodka.

avventori (foto della raccolta Renato Dirodi)


Profetico il giudizio di Stampa Sera: "L'aristocratico «Caffè Colombo» è un po' la sigla di una cittadina che ha resistito all'aggressione del cemento, ha mantenuto i suoi giardini, ha frenato lo sviluppo edilizio in collina, grazie ad una amministrazione attenta e vigile contro le manovre dei «furbi»."
Mancando i presupposti oggi è venuta meno la sigla: il gotha della mondanità si è dissolto, i residenti sono diminuiti di oltre un quarto, l'aggressione edilizia ha preso il sopravvento, prevalgono i furbi.
Non c'è più "il caffè è di stile umbertino, vecchie scatole di biscotti, anfore, scaffali del tardo Ottocento".
Rimane il ricordo di alcuni episodi, come il litigio tra Liz e l'attrice Rachel Roberts (1927-1980): era il 30 luglio 1962 e due coppie si ritrovano al Caffè Colombo, Liz e Richard con Rachel e Rex. Al ritorno da una gita in motoscafo di Rex Harrison in compagnia di Elizabeth Taylor, Rachel Roberts rimasta a terra dà luogo a una breve scenata sul lungomare, enfatizzata dalla stampa: dopo una lunga e concitata discussione a tre (Richard Burton era andato in taxi a Portofino), tutto si era concluso con una risata.
interno
Il Caffè Colombo era stato realizzato nel 1904, l'anno in cui la Regina Margherita fu ospitata al Grand Hotel (Villa Durazzo adibita allora ad albergo). Erano gli anni dello sviluppo del turismo a Santa Margherita e il cav. Angelo Rainusso (1846-1923) volle creare un ambiente di élite: Rainusso era un politico molto attivo, sindaco dal 1887 al 1895 poi dal 1909 al 1913, che trasformò urbanisticamente la città tanto da far dire ad A. R. Scarsella che "la prese di mattoni e la lasciò di marmo".
La gestione fu affidata a Edoardo Vinelli (1882-1950) e Giovanni Battista Aste, che poi rileveranno il locale nel 1910 e lo ingrandiranno. Nel 1931 Aste si ritira: quando Edoardo si ammala la gestione è assicurata dalla moglie Adele Ghelfi (1884-1959) e dai figli Vittoria (1916-2014), Lorenzo (1914-2006) e Roberto (?-2007) fino al 1998, quando sarà ceduto.

L'arredamento in nocino americano era stato affidato all'ebanista Domenico Bacigalupo, al quale Rainusso aveva commissionato pure i mobili della farmacia del figlio Filippo (1871-1960, Farmacia Internazionale) e quelli della sua abitazione.
Bacigalupo (1847-post 1907), genovese, noto come "scultore in legno", era allievo di Giulio Monteverde (1837-1917), uno dei più noti scultori genovesi dell'Ottocento; aveva poi frequentato l'Accademia Ligustica dedicandosi in particolare allo studio del nudo e del disegno. Per il Caffè Colombo si era avvalso dell'opera di altri intagliatori, tra i quali Ferdinando Spinelli (1874-1940), proveniente da Siena, che si sarebbe poi trasferito definitivamente a Santa Margherita.

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