Convegno "Un futuro per Santa"
Ha fatto veramente piacere constatare che a Santa Margherita Ligure qualcosa si sta
muovendo anche grazie alle iniziative promosse dall’Associazione “Spazio Aperto”.
E’ altrettanto incoraggiante e di stimolo leggere i commenti dei cittadini che,
con il loro contributo, danno modo di meglio esporre tematiche che, forse, non sono
adeguatamente conosciute e di conseguenza necessitano approfondimento.
Durante il Convegno “Quale futuro per Santa” tengo a sottolineare che il contenuto
del mio intervento è stato preventivamente approvato dal nostro Consiglio Direttivo in
quanto è per noi buona regola essere in totale accordo su tutte le iniziative
intraprese e quindi comunicare anche all’esterno un segnale di compattezza ed
unitarietà.
Per entrare nello specifico e non tediarvi con concetti ideologici o di facciata
tengo a sottolineare che il Piano Commerciale Comunale da noi approntato e dal Comune
accettato ed approvato in toto è stato preso d’esempio da molti comuni limitrofi.
ASCOM è il sindacato dei commercianti e come tale deve salvaguardare la categoria
rappresentata. Detto questo è bene sottolineare che la nostra Associazione è stata
sempre attenta anche ai bisogni della collettività, infatti il 99% di queste attività
sono gestite da famiglie di Santa Margherita Ligure e danno lavoro ad altrettanti
nostri concittadini; è quindi per noi d’obbligo proteggere questo patrimonio.
I supermercati invece rappresentano l’annientamento delle piccole realtà
commerciali e va considerato altresì che gli stessi non danno una consistente
occupazione ai residenti in quanto la maggior parte della forza lavoro arriva da altre
località.
ASCOM cercando di preservare il tessuto commerciale medio piccolo svolge un’azione
propedeutica a favore della politica turistica; infatti in tutto il mondo la presenza
di grandi centri commerciali ha assuefatto molti dei turisti che arrivano a Santa
Margherita, che apprezzano e cercano la tipicità delle nostre “botteghe” , ormai
inesistenti nei loro paesi d’origine
E’ bene anche sottolineare che, durante gli incontri con il Comune, ASCOM ha più
volte ribadito la necessità di limitare il cambiamento d’uso di attività quali bar e
ristoranti per ostacolare l’apertura di attività monomarca d’alta moda e preservare
così servizi a favore del turista. Purtroppo ciò non è attuabile per la Legge sulla
libera concorrenza che disciplina la materia.
Vorrei anche evidenziare il fatto che le promozioni e le “particolari condizioni”,
come cita il lettore, sono praticate anche da moltissimi negozi associati ASCOM, un
esempio ne è lo “sbarazzo”. Purtroppo però si assiste ad una migrazione degli
acquisti da parte di molti sammargheritesi anche se, in molti casi, non suffragata da
effettivo risparmio ed adeguata qualità dei prodotti.
Ringraziamo nuovamente il lettore che ha avuto motivi di contrarietà verso il
contenuto dell’intervento ASCOM al convegno del 28 ottobre e ribadiamo il concetto che
il pensiero dei componenti ASCOM è univoco e rivolto al bene della città e del
commercio in particolare.
Umberto Paganelli
ASCOM
[10/11/07]
Sarà perché il sig. Paganelli vanta una lunga militanza nell’ambiente sportivo,
sarà perché è più abituato di altri al confronto, ma questa disponibilità alla
verifica con il nostro lettore significa che anche a Santa c’è gente che crede al
dibattito come motivo di chiarimento e di riflessione, certamente non di scontro.
La Gazzetta di Santa
Santa Margherita Ligure, 31 ottobre 2007
Giovanni Galvani e l’associazione Spazio Aperto di Via Dell’Arco hanno voluto
realizzare una bellissima iniziativa: stimolare il dibattito sul futuro di Santa
Margherita, ad un anno e mezzo dalle elezioni.
Tre architette del Politecnico di Milano hanno svolto la tesi di laurea sulla
nostra città, e ne hanno presentato i risultati. Sono seguiti gli interventi di alcune
associazioni cittadine e gruppi politici.
Vorrei contribuire alla discussione portando qui le mie riflessioni, di persona
indipendente e “fuori dai cori”.
I principi generali del lavoro delle tre architette e del loro docente, pur
soffrendo in qualche modo di una visione parziale di Santa (e non potrebbe essere
diversamente, dato che non ci vivono), forniva una serie di principi che,
sorprendentemente, tutti sembrano condividere a parole. Ho avuto l’impressione che la
visione fosse parziale dato che trattava il posto molto più come “prodotto” da
salvaguardare e valorizzare piuttosto che come realtà da vivere. I principi comunque
rilevati sono stati i seguenti:
- il turismo può essere la fonte principale della crescita
- meglio spingere il turismo alberghiero piuttosto che le seconde case
- il territorio va valorizzato e tutelato
- occorre riequilibrare prime case e seconde case, favorendo un ritorno di
residenti a scapito delle seconde case
- non occorrono molti interventi edificativi nuovi, anzi ne servono pochissimi e
meno di quelli previsti, se si accetta di riequilibrare il rapporto prime/seconde
case.
Sono stati poi esposti alcuni progetti riguardanti il lungomare, la zona della
stazione e una proposta di viabilità alternativa. Tutte cose estremamente interessanti
sulle quali vale la pena riflettere.
Da parte mia vorrei evidenziare l’assenza dell’ottica della vivibilità; sono
cosciente che esulava dal lavoro, ma credo che un’amministrazione la debba tenere in
mente in massimo grado, e di questo ieri non si è mai parlato, neanche da parte delle
associazioni/formazioni/movimenti locali.
La platea era composta quasi esclusivamente di “addetti ai lavori”, persone legate
ai vari oratori, mentre sarebbe stato bello se ci fosse stata una forte rappresentanza
della società civile, altrimenti il rischio è che si perpetui il gioco politico
attuale per cui Santa è teatro di battaglia di pochi elementi ed il resto della
popolazione si limita a subire.
Comunque la carrellata di interventi è stata interessantissima, e mi ha rafforzato
nell’idea che se si votasse domani la scheda bianca sarebbe l’unica (mia) scelta
possibile.
Mi ha colpito l’intervento degli albergatori, che pensano sia stato un anno
positivo a fronte di percentuali minime di crescita, quando la crescita del turismo a
livello mondo è molto ma molto superiore. Mi ha anche colpito il fatto che, pur
riconoscendo il problema dei mesi non estivi, non si pongano l’obiettivo di aggredire
il mercato internazionale, ma considerino positivo il fatto di essere vicini alle
città del nord Italia.
In sintesi: mi è sembrato l’approccio classico di chi dice “tanto a Santa vengono
sempre” e si accontenta di grattare quello che resta, invece di cercare di
incrementare quello che potrebbe crescere. Anzi: come soluzione per i mesi invernali
viene proposta l’organizzazione di manifestazioni, piuttosto che una politica di
promozione globale completamente diversa.
So che non tutti gli albergatori la pensano in questo modo, ma mi domando quale
sia l’opinione effettiva della maggioranza di loro.
L’intervento dell’Ascom è stato molto “pro domo sua”. Forse ciò è normale
per un’associazione di categoria, ma quando si parla di futuro della collettività
servirebbe anche un’ottica globale. In particolare mi ha colpito la difesa dei piccoli
negozi opposta all’avanzata dei supermercati, sottolineando che i piccoli esercizi
sono l’anima del luogo, che riecheggia quanto già affermato da un assessore.
Recentemente ho visto chiudere almeno un bar ed una pizzeria a domicilio, e mi
chiedo quale concorrenza subissero questi esercizi da parte dei supermercati. Poi vedo
sul lungomare i vari Pinko e Dolce e Gabbana che occupano ex piccoli negozi, e mi
chiedo se questi rappresentano l’anima di Santa Margherita. Infine penso ai residenti.
I residenti devono subire non solo gli alti prezzi degli alloggi, ma anche gli
alti prezzi di tutto (tutto a Santa costa più che a Genova, o anche solo a Recco). La
gente se ne va non solo per i prezzi delle case, ma anche per il costo della vita.
Questi chi li tutela?
Anche in questo caso so per certo che ci sono esercenti che hanno a cuore anche i
consumatori/residenti, e che sono capaci di inventarsi offerte particolari, e mi
auguro che chi ha parlato non rispecchi la voce di tutta l’Ascom.
Ha parlato l’avvocato Ortona, presidente di Tuteliamo Santa, uomo estremamente
colto che ha chiarito i fini della sua associazione a suo dire “non politica”, e ne ha
definito lo scopo, ovvero la tutela del territorio supportata e motivata da un amore
viscerale ed un forte senso di appartenenza per il luogo. Credo di poter dire che la
definizione “non politica” vada intesa sotto la luce di un eventuale impegno
elettorale, perché in realtà la tutela del territorio e le scorse autorevoli prese di
posizione dell’associazione costituiscono un’azione assolutamente (e positivamente)
politica. Sarebbe bello recuperare questa come definizione di politica, ovvero la
volontà di occuparsi del luogo e della comunità in cui si vive cercando di svilupparli
al meglio, e dimenticare quella solita per cui politica è uguale a farsi eleggere a
qualcosa.
Hanno parlato infine le tre compagini politiche “classiche” oggi presenti a Santa
Margherita. E spero che questo sito metterà a disposizione gli interventi complessivi,
dato che offrono tanti spunti interessantissimi.
Roberto De Marchi ha parlato per Gente per Santa. Grande oratore, ha fatto un
excursus ad ampio raggio toccando vari temi, tra cui la necessità di sviluppare
il turismo internazionale. L’esposizione è stata quasi perfetta, il problema è che si
è limitata ad alti principi con i quali è difficile non concordare, senza però
scendere mai sul piano pratico, che è quello che poi espone fisiologicamente alle
critiche.
Credo che questo debba essere un punto di grande attenzione per la prossima
campagna elettorale: come cittadini dobbiamo evitare di farci incantare dai fuochi
d’artificio e dai giochi di luce (tutti gli schieramenti dispongono di buoni oratori)
e pretendere che ci dicano cosa vogliono fare in pratica, in che tempi e con che
risultati attesi. Come diceva spesso uno dei miei “maestri” quando ci presentavano un
nuovo prodotto informatico: “il fumo l’abbiamo visto, ora: dov’è l’arrosto?”.
In questo senso ho apprezzato molto l’intervento di Mauro Ravera per Borgo di
Mare. Non condivido alcune proposte, ma il fatto che siano state fatte proposte
pratiche è per me segno di una maturità politica che non posso non considerare
positivamente.
Borgo di Mare propone per esempio di affrontare il problema della residenzialità
attraverso l’edilizia pubblica. Ipotizza la spesa di un paio di milioni di euro
all’anno per 5 anni da usare per recuperare o edificare, in modo da avere alla fine
150 alloggi da affittare ad un prezzo equo.
Le obiezioni che potrei avanzare sono svariate: l’obiettivo verrebbe raggiunto in
5 anni, e per coloro che se ne andassero durante questi anni non c’è nulla da fare?
Poi, 150 alloggi coprono il bisogno di circa 450 persone, che sono quanto Santa perde
in 4-5 anni, e dopo che si fa? Sembra una manovra di breve respiro che non risolve il
problema.
Chi potrà accedere a tali alloggi? Se fossero nuovamente le categorie bisognose si
perpetuerebbe la strana discriminazione che si vede a Santa, tra i ricchissimi che
non hanno problemi e i “poveri” che tra Comune, Pii Istituti, Chiesa, hanno a
disposizione qualcosa, nei confronti delle persone normali, ovvero coloro che non sono
né ricchi né poveri e che se ne devono andare perché non hanno nessuna possibilità.
Infine, perché spendere denaro pubblico, quando il cuore del problema è il mercato
che funziona male? Perché invece non cercare di attaccare il problema al cuore? Certo:
serve coraggio.
Interessante la proposta di esplorare la strada della desalinizzazione dell’acqua
di mare per renderla potabile. Oramai la tecnologia è matura. Permette risparmi
consistenti rispetto alla situazione attuale, e la fonte è praticamente infinita.
Permetterebbe anche di mandare a quel paese Idrotigullio che, dal mio punto di vista,
sarebbe una cosa buona e giusta. A chi obietta: “ma se manca la corrente cosa
succede?” la risposta è “quello che succede oggi, o pensate che per far arrivare
l’acqua dalla Fontanabuona a Santa questa non venga sollevata, lavorata e purificata
con l’utilizzo di energia?”.
Ho letto anche che l’acqua potabile ottenuta attraverso osmosi inversa dall’acqua
di mare è più pura di quella che beviamo normalmente, e un impianto in grado di
coprire il bisogno di Santa occupa lo spazio di un container. Per chi avesse voglia di
approfondire, sappia che Monterosso ha appena realizzato un impianto per le sue
esigenze.
Ultimo intervento quello di Al Centro la Città, per bocca del capogruppo
consiliare Solari. Come prevedibile abbiamo assistito alla difesa di quanto fatto fino
ad oggi, ma sono mancate le proposte pratiche per il futuro. Anche qui bei principi
(aumento del reddito, tutela della residenzialità, aumento del turismo) ma di pratico
nulla: come altri prima, fumo di cui non si vede l’arrosto, peggiorato dal fatto di
avere alcuni anni di amministrazione alle spalle.
In particolare mi hanno colpito due punti. Il primo è stato l’affermazione che
elementi come la palazzata a mare di Portofino, o Villa Durazzo, o il castello sono
cose che rendono bello il luogo, e sono stati interventi umani, e che se magari
dovessero essere fatti oggi verrebbero contrastati da coloro che si fanno paladini
della tutela dell’ambiente. In realtà non credo sia giusto paragonare l’intervento di
colui che ha edificato la sua casa vicino al mare per viverci con la sua famiglia e
ospitare la barca, quindi stipulando una sorta di legame di vita tra se stesso ed il
luogo, e l’azione di chi costruisce un box in fretta per venderlo ancora più in
fretta. Oppure l’azione di quelli che hanno costruito le terrazze per coltivare gli
uliveti, modificando di fatto il territorio, ma vivendo in armonia reciproca e in
collaborazione con esso; non è certo paragonabile all’azione di chi oggi abbatte gli
ulivi e spiana le terrazze per costruire una piscina o una nuova casa da vendere
presto a chi offre di più.
Tutela del territorio non vuol dire assenza dell’uomo, ma armonia tra uomo e
territorio. Uso e non abuso. Collaborazione e tutela opposti allo sfruttamento fino
all’ultimo metro quadro disponibile.
L’altro punto che mi ha colpito è stata la “fissazione” dell’attuale
amministrazione per i box. Per esempio è stato detto che, quando sarà finito il canale
scolmatore, sarà possibile fare nuovi box in zone oggi a rischio inondazione.
Per un’amministrazione che si vanta di essere ecologista, questa fissazione per i
box è quanto meno strana, dato che nuovi box in centro portano fisiologicamente più
macchine.
Ultimo punto di attenzione: Santa Margherita ha un bisogno disperato di
informazione indipendente.
In questi giorni mi è capitato di leggere e sentire varie valutazioni del
convegno, diverse a seconda dell’associazione intervistata: mi è sembrato di leggere
la Pravda dei tempi d’oro. Ognuna aveva lo stesso schema: noi abbiamo detto
cose magnifiche, gli altri cavolate. Ovviamente senza entrare nel dettaglio delle
proposte pratiche, altrimenti avrebbero scoperchiato il vuoto.
Se dovessi indicare, a mio parere, il bisogno primario di questa città ora che
inizia la campagna elettorale, nominerei proprio la necessità di una fonte di
informazione indipendente che possa fornire ai cittadini i fatti e le proposte, fuori
dal fumo e separandoli dalle opinioni, che poi ognuno dovrebbe formarsi da sé.
Chissà che la Gazzetta di Santa e l’Associazione Spazio Aperto di Via dell’Arco
non vogliano assumersi questo importante ed utile compito?
Giuseppe Pagnotta
[4/11/07]
Santa Margherita Ligure, 28 ottobre 2007
Sabato 27 ottobre u.s. si è tenuto presso l’Hotel Regina Elena un interessante
convegno dove sono stati presentati dei progetti atti a suggerire come migliorare
l’arredo urbano, la viabilità e quant’altro a Santa Margherita Ligure, realizzati da
tre neo architetti, donne, di Milano.
La cosa che subito mi ha colpito è che da una parte vi erano le tre “neo
dottoresse” la cui età è presumibile sotto i 30 anni, presentate dal loro professore,
mentre dall’altra, tra il pubblico, vi era una grossa presenza di persone di “una
certa età”, a mio avviso così suddivise: un buon 70% era formato da Over 60 e il
rimanente 30 % da persone tra i 30 e i 60 anni (pochissimi tra i 30 e 40 anni).
Persone sotto i 30 anni erano praticamente assenti tra il pubblico. Beh, ancora una
volta i giovani di Santa Margherita hanno dimostrato il loro interesse per il futuro
della nostra (e loro) cittadina risultando lo stesso pari a zero!
Io dal mio canto, quarantenne, ho apprezzato molto questa manifestazione, dove
dopo l’esposizione dei progetti da parte delle realizzatrici, vi è stato l’intervento
delle varie Parti (economiche, politiche, più varie associazioni di liberi cittadini)
rappresentanti la Città. È innegabile che le “Parti politiche” non han perso
l’occasione di esporre e promuovere ciascuno per sé le cose fatte nel corso degli
anni, e le cose da fare e/o idee per il futuro, dimostrandosi di fatto poco
interessate ai progetti oggetto di discussione dell’incontro.
Io vorrei lanciare un grido a tutti i sammargheritesi ed in particolare agli
Under 40 visto che hanno pure loro la facoltà di votare sin dal compimento dei 18 anni
di età: svegliamoci! Altrimenti questi nostri amministratori politici (che poi sono
sempre i soliti degli ultimi vent’anni) decideranno sempre e solo loro del nostro
futuro, e, sicuramente a parole, diranno tante belle frasi, ad esempio, a proposito
della RESIDENZIALITA’ per le famiglie sammargheritesi “normali” cioè quelle non
ricche e non povere (per intenderci quelle che hanno un budget mensile di entrata tra
i 20 mila e i 30 mila euro). Già, questa benedetta residenzialità per la quale, a mio
avviso e correggetemi se sbaglio per favore, sono più di 20 anni (perciò almeno le
ultime 4 Amministrazioni locali ovvero gli ultimi 4 signori sindaci) che non è stato
fatto un bel niente nella realtà (mentre a parole, soprattutto nelle varie campagne
elettorali è stata sempre messa tra i primi punti di programma elettorale dagli Uni e
dagli Altri). A conferma di ciò vi è la continua diminuzione della presenza di
residenti a Santa, calata dai circa 13 mila abitanti degli anni ottanta agli attuali
10 mila scarsi.
È poi di questi giorni su tutti i mass media a livello nazionale la polemica con
il signor Ministro delle Finanze che ha usato un aggettivo che evito di trascrivere
vista la sua ormai grande notorietà, non molto gradito ai giovani, e che anch’io non
condivido per tutte le svariate problematiche che vi si nascondono dietro, alla quale
bisogna rispondere a mio avviso con un’assidua partecipazione agli eventi della nostra
vita (che ricordo ai più non è ETERNA ...). Perciò io dico svegliatevi giovani e
SVEGLIATI SANTA!
Giovanni
[3/11/07]
2/11/07 – il nuovo Levante
Convegni. Dal Politecnico di Milano alcune idee per trasformare la città in un
paradiso
I sogni di Santa Margherita
Percorso alternativo per pedonalizzare il lungomare. Parcheggio interrato
nell’area ferroviaria. Nuove aree verdi
di Gian Maria Bavestrello
“Ottima”. “Interessante”. “Opportuna”. Si, è davvero piaciuta agli astanti
l'iniziativa di un confronto pubblico sul futuro di Santa Margherita Ligure. Sabato 27
ottobre la sala convegni dell'Hotel Regina Elena ha fatto il pieno di gente e di idee.
"Santa" ha acconsentito di buon grado a guardarsi allo specchio senza timore, sia
perché si sente ancora la più bella del reame sia per compiere un primo passo verso la
guarigione da quel sottile "male oscuro" che da anni affligge il suo tessuto sociale e
produttivo.
Nel corso del pomeriggio il professor Boatti del Politecnico di Milano e tre sue
laureate hanno illustrato una tesi su un « percorso dolce e non invasivo di
valorizzazione del territorio », snocciolando dati e proposte: una viabilità
alternativa interna per consentire una parziale pedonalizzazione del lungomare e la
riqualificazione della stazione con la creazione di un parcheggio interrato e di nuovi
servizi. Ancora: il restyling (complementare a quello della stazione, come
puntualizzano i ricercatori) dei giardini a mare mediante la rimozione degli stalli,
l'aumento del verde, un nuovo arredo comprendente una lunga vasca in sostituzione
della fontana e la costruzione di un anfiteatro nell'area di parcheggio limitrofa a
via Andrea Doria.
A ruota tutte le forze sociali e politiche della città hanno ribadito il loro
punto di vista puntando su residenzialità, destagionalizzazione dei flussi, tutela del
paesaggio e rilancio del marketing turistico. Il pubblico non ha avuto possibilità di
intervenire, ma nessuno ha rifiutato di confessarci umori e impressioni. Come Anna
Maria Gargioni, che ha ascoltato attentamente tutto il convegno ma ha deciso di
regolare di scetticismo e disincanto la faccenda: « Non credo siano necessari apporti
esterni per ben governare. Il problema è che l'attuale amministrazione è priva di
gusto del bello. La stazione ferroviaria versa in uno stato terrificante, il progetto
presentato è bello ma sarebbe meglio pensare a risolvere i problemi delle barriere
architettoniche e del trasporto di bagagli. Prima delle grandi opere si realizzino i
piccoli interventi e si garantisca la manutenzione ordinaria. Anche perché spesso si
rischia di rovinare l'esistente, come accaduto con i giardini a mare ».
Chi sprizza più entusiasmo è Susanna Canepa, che auspica « altre numerose
occasioni di scambio e confronto finalizzate a un'urbanistica partecipata. Ho molto
ap¬prezzato il progetto della stazione e in particolare l'idea di un posteggio
interrato a cui si accederebbe in galleria provenendo da via Trieste, necessario per
evitare di portare le auto in Centro. Inoltre trovo che la viabilità alternativa al
lungomare mediante l'istituzione di due sensi unici all'interno della città sia una
proposta intelligente e una valida alternativa al tunnel ». Ci sono note positive
anche per Mauro Ravera. Rilanciando l'idea di una nuova edilizia pubblica che argini
lo spopolamento, il consigliere di Borgo di Mare incontra i favori di Anna Maria
Babacci, che al contrario di Susanna Canepa definisce invece "non accettabile l'idea
di modificare la viabilità". Giuseppe Pagnotta plaude a Roberto De Marchi, « che ha
colto la dimensione globale che deve prefiggersi la politica turistica ». Tirata
d'orecchi per l'Ascom, che si dichiara contro l'apertura di supermercati « ignorando -
afferma ancora Pagnotta - le esigenze dei consumatori », e per il capogruppo di
maggioranza Stefano Solari, il quale nel suo intervento « ha enfatizzato
eccessivamente l'importanza di nuovi parcheggi. L'ambiente si difende levando le auto,
non creando stalli ». Il rammarico maggiore è però quello di « non aver sentito
discutere di spazi e progetti per bambini, vero criterio di valutazione di una città
». Gli fa eco Silvio Landriani, vicepresidente dell'Associazione dei Poeti, degli
Autori e degli Artisti d'Italia: « Noi abbiamo costruito un paese a misura d'uomo e
non di speculazione. Mantenga questa identità ».
Gian Maria Bavestrello
[2/11/07]
28/10/07 – Il Corriere Mercantile
L'appello: più concretezza per il futuro di S. Margherita
« La città ha bisogno dei giovani »
Convegno e confronto su molti temi ma non sono mancate le polemiche
di Giancarlo Scartozzoni
Santa Margherita. - Un confronto a viso aperto, sulle problematiche ed i problemi
della città. Senza vinti né vincitori, ma con la necessità espressa da tutti di
guardare con estrema concretezza al futuro sviluppo di Santa Margherita Ligure.
Questo è il sunto del convegno svoltosi ieri pomeriggio all'Hotel Regina Elena,
organizzato dall'Associazione di Promozione Sociale "Spazio Aperto di via dell'Arco",
dal titolo "Un futuro per Santa". La base di partenza è stata la tesi di laurea sulla
città presentata alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dalle
dottoresse Manuela Bonandi, Veronica Mirarchi e Lorenza Rebucini, presenti
all'incontro come il relatore, professor architetto Antonello Boatti. La polemica,
però, c'è stata, a posteriori ed a conclusione dei lavori, proposta dal sindaco
Claudio Marsano e dal capogruppo di "Al Centro la Città", Stefano Solari (intervenuto
al dibattito con una relazione) sul "metodo" di convocazione delle varie parti.
« Perché sono state invitate due associazioni di chiara opposizione alla giunta, e
quindi polemiche a priori senza dare un opportuno contributo costruttivo, come "Gente
per Santa" e "Tuteliamo Santa"? Noi siamo intervenuti, personalmente per circa un'ora,
poi con il vice sindaco Gianni Costa, il capogruppo Solari ed altri membri della
maggioranza per tutto l'incontro, ma l'impostazione del convegno era sbagliata - tuona
il sindaco Claudio Marsano - L'associazione di Marco Delpino, e la Caritas, l'Acli
come l'Arci, gli artigiani, e potrei elencare altre associazioni, non sono state
invitate al dibattito: perché? Il capogruppo Solari ha spiegato gli intenti futuri di
questa amministrazione, ma il dibattito non era sicuramente obiettivo, il maggior
spazio era dato al dissenso ».
Per "Borgo di Mare", il gruppo di minoranza in consiglio comunale, è intervenuto
Mauro Ravera. Che spiega: « Abbiamo sottoposto all'attenzione dei relatori e della
cittadinanza alcuni punti, dopo aver sentito la relazione scaturita dalla tesi di
laurea delle tre dottoresse milanesi che avevano seguito il "caso" Santa Margherita.
In particolare puntando sulla residenzialità pubblica e sul fatto che andrebbe gestito
in maniera diversa, più accorta, il sistema di trattamento delle acque, proponendo ad
esempio l'uso di un dissalatore. Queste sono soltanto due delle tematiche che abbiamo
sottolineato durante il convegno, di sicuro importante perché tale da portare in città
la discussione sul futuro ».
G.Carlo Scartozzoni
[28/10/07]
Il sindaco Marsano "tuona" che non sono state invitate importanti
associazioni, elencandone alcune e dimenticando, lui per primo, altre che avrebbero
avuto titolo per partecipare, ad esempio i Comitati di Quartiere, i pontilanti, i
ristoratori, ...
Dimentica anche che la sua Amministrazione, con ben altri mezzi a disposizione e
ben maggiori responsabilità istituzionali, in quattro anni non ha mai organizzato
qualcosa di simile: si è sempre limitato a fare propaganda, senza porsi l'obiettivo di
coinvolgere la cittadinanza.
Forse sarebbe il caso che il nostro sindaco facesse un po' di conti, e verificasse
i tempi che sarebbero stati necessari per lasciare spazio sufficiente a tutti.
Da lui ci aspettiamo che organizzi qualcosa di meglio, fino ad allora lo preghiamo
di avere il buon gusto di tacere.
La Gazzetta di Santa
28/10/07 – Il Secolo XIX
Il convegno
S. Margherita - tutte le ricette per il rilancio
Partendo dalle soluzioni ipotizzate in una tesi di laurea, le forze politiche
ed economiche hanno avanzato le loro proposte
di Gloria Barbetta
Santa Margherita. Un futuro all'insegna dello sviluppo sostenibile e della
conservazione del territorio: è quanto hanno illustrato ieri all'hotel Regina Elena le
neolaureate in architettura Manuela Bonandi, Veronica Mirarchi e Lorenza Rebucini con
Antonello Boatti, docente di urbanistica al Politecnico di Milano durante il convegno
allestito dall'associazione Spazio Aperto.
Argomento di partenza la tesi delle tre laureate, che ha posto l'accento su punti
chiave, quali le infrastrutture, la riqualificazione del lungomare e del piazzale
della stazione. Il gruppo albergatori, rappresentato da Alessandro d'Andrea ha puntato
l'attenzione sulla « necessità di riorganizzare il traffico incentivando aree
pedonali, creare momenti di intrattenimento per un rilancio invernale della stagione
turistica e riqualificare il porto con un limitato prolungamento della diga e il
riordino delle banchine ». Da Tuteliamo Santa ha risposto Francesco Ortona
evidenziando che è fuori contesto « distruggere proprio quello che a Santa fa la
differenza con una corsa alla competizione con altre località dove i porti non hanno
creato lavoro ».
Per Umberto Paganelli (Ascom) occorre « concentrarsi su infrastrutture e
innovazioni come tour enogastronomici e Spa con talassoterapia ». Roberto De Marchi di
Gente per Santa ha dato un giudizio negativo « su operazioni come la creazione di
appartamenti all'Otam, che rischiano di trasformare Santa in un villaggio turistico
poco abitato ». Per Borgo di Mare Mauro Ravera ha parlato di « edilizia residenziale
pubblica a carico del Comune con affitti differenziati ». Infine Stefano Solari di Al
Centro la Città ha ribadito l'importanza di « potenziare la struttura portuale senza
espanderla bensì riorganizzandola ».
G.B.
[28/10/07]
25/10/07 – Il Corriere Mercantile
Marsano: « Dimissioni? Richiesta assurda »
Il primo cittadino risponde piccato alla lettera di De Marchi, ex consigliere
di "Gente per Santa"
di Giancarlo Scartozzoni
SANTA MARGHERITA - ...
L'occasione di un immediato confronto, anche se la maggioranza deve ancora
decidere "chi" e "se" inviare qualcuno, si avrà sabato alle 16 all'hotel Regina Elena,
in occasione del convengo, organizzato dall'associazione di promozione sociale "Spazio
Aperto" di via dell'Arco, dal titolo "Prospettive di sviluppo della città - Un futuro
per Santa".
Lo spunto sarà offerto dalla presentazione della tesi di laurea "Valorizzare
Santa! Un percorso dolce e non invasivo per la salvaguardia e la promozione del
territorio di Santa Margherita Ligure", tesi discussa dalle dottoresse Manuela
Bonandi, Veronica Mirarchi e Lorenza Rebucini, con la presenza del professore (ed
architetto) della facoltà di architettura del Politecnico di Milano, Antonello Boatti.
« Al termine prenderanno la parola i rappresentanti delle due liste civiche
presenti in consiglio comunale, "Al Centro la Città" e "Borgo di Mare", e diranno la
loro anche gli interlocutori che sono balzati agli onori della cronaca per la loro
passione nel dibattere i problemi della città, le associazioni "Gente per Santa" e
"Tuteliamo Santa" - spiegano gli organizzatori del convegno di sabato - La conclusione
sarà riservata ai rappresentanti delle due organizzazioni economicamente più
importanti in città, il Gruppo Albergatori ed i commercianti dell'Ascom. La nostra
speranza è che il convegno getti le basi di un dialogo che continui anche nei prossimi
mesi, poiché Santa ha bisogno che si mettano in comune le idee concrete per fare una
seria, ordinata e razionale progettazione ».
Giancarlo Scartozzoni
[25/10/07]
24/10/07 – Il Secolo XIX
Fra turismo e residenzialità
Meno seconde case e più alberghi, ricetta per “Santa”
In una tesi di laurea le soluzioni per il futuro. Sabato dibattito pubblico
di Gloria Barbetta
Santa Margherita. Meno seconde case e più alberghi, ridimensionamento del piano
regolatore vigente, un itinerario alternativo alla costruzione del tunnel con la
pedonalizzazione periodica del lungomare. Anche se non sono le teorie di un urbanista
di grido, ma quelle di tre laureati in Architettura del Politecnico di Milano
condensate in una tesi, sono così interessanti (e in molti punti innovative) da
riunire a convegno le forze politiche e produttive di Santa Margherita per discutere
il futuro della città. Sarà un appuntamento di grande richiamo quello organizzato
dall'associazione "Spazio Aperto di via dell'Arco" in programma sabato prossimo alle
16 all'hotel Regina Elena: un incontro sulle prospettive di sviluppo di Santa
Margherita, partendo dalla tesi di Manuela Bonandi, Veronica Mirarchi e Lorenza
Rebucini, che si sono laureate quest'anno con il professor Antonello Boatti, docente
di Urbanistica.
« La tesi muove dall'assunto che in città è emersa una flessione demografica
importante nell'ultimo decennio - spiega il docente - Questo dato fa emergere alcuni
aspetti della pianificazione urbanistica: il piano regolatore comunale mostra un
sovradimensionamento delle aree edificabili rispetto al fabbisogno locale, ci sono
troppe zone C2 edificabili che, se attivate, produrrebbero un'erosione del patrimonio
paesaggistico. Non si ritiene quindi necessario optare per un incremento delle seconde
case, sarebbe preferibile incrementare lo sviluppo turistico puntando sul settore
alberghiero e nella tesi si consiglia di riportare le zone C2 edificabili ad aree
collinari. Il piano regolatore vigente va ridimensionato ».
La tesi propone inoltre un itinerario alternativo alla costruzione del tunnel: «
Si potrebbero istituire due sensi di marcia all'ingresso di Santa Margherita,
organizzati in modo da consentire in determinati periodi dell'anno la pedonalizzazione
temporanea di un tratto consistente del lungomare », prosegue Boatti. Tra le idee
sulle quali punta la tesi, che sarà illustrata sabato, « un nuovo piano del colore,
destinato agli edifici meno decorati e meno belli, presenti a Santa Margherita, poi un
cambiamento di piazza Martiri della Libertà, ossia della zona dei giardini a mare, che
andrebbe pensata maggiormente secondo i gusti dei giovani, un po' come è accaduto in
città europee come Barcellona. Infine la stazione ferroviaria e l'area circostante
andrebbero migliorate, perché così non rappresentano un biglietto da visita adeguato a
Santa Margherita: si potrebbe rivitalizzare quell'area con un collegamento al
lungomare ».
Ad allestire convegno e dibattito è stata l'associazione "Spazio Aperto di via
dell'Arco", presieduta da Alessandra Rotta e coordinata da Giovanni Galvani. Il
dibattito "Quale futuro per Santa" vedrà la partecipazione di Mauro Ravera per Borgo
di Mare; Roberto De Marchi per Gente per Santa; Francesco Maria Ortona per Tuteliamo
Santa; Alessandro D'Andrea per il Gruppo Albergatori e Umberto Paganelli per l'Ascom.
Il sindaco Claudio Marsano e Amedeo de Ferrari, membro del suo staff, stanno valutando
ancora chi parteciperà al dibattito per la lista Al Centro la Città.
Gloria Barbetta
[24/10/07]
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