La vita politica si svolge per cicli:
Nel mondo anglosassone si usa un'espressione sintetica ma molto significativa per identificare il passaggio dai sogni ai risultati: "Hockey stick
dreams, hairy back results" (Sogni con la mazza da hockey, risultati con la schiena pelosa). Fanno riferimento ad alcuni grafici "classici", quello a "mazza da
hockey" e quello a "schiena pelosa".
Come si può vedere nei grafici, nel primo sono previsti valori piuttosto costanti all'inizio che poi si impennano bruscamente, mentre nel secondo i valori
realizzati rimangono pressoché costanti, mentre le "impennate" si spostano sempre più in là nel tempo.
Approfittando della scarsa memoria degli elettori, la prima fase, la campagna elettorale, si riduce a un esercizio di retorica1 che premia
chi è più acquiescente alle richieste della popolazione (ragionevoli o meno) e più abile a prospettare soluzioni (anche senza concretezza) .
In fondo la parola è la forma di comunicazione più comprensibile per le masse, che non richiede nemmeno lo sforzo di verificare l'attinenza con la storia e con
la realtà: l'arte della parola è essenziale come strumento di persuasione.
Scrive Le Bon2 nel suo libro "Psicologia delle folle": "Il moderno dittatore deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della
folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. L'illusione è più importante della realtà
ciò
che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace."
Fu la Rivoluzione francese, con i celebri discorsi di Robespierre e Danton, a inaugurare l'oratoria parlamentare moderna e l'eloquenza dei comizi pubblici:
nulla è cambiato da allora.
E nulla cambierà fino a quando non si chiederà conto delle promesse mancate.
Leggiamo nella Bibbia (Vangelo secondo Luca, 16:2) " Redde rationem vilicationis tuæ; iam enim non poteris vilicare": un ricco possidente si
rivolge al suo amministratore accusato di dissipare i suoi beni «Rendi conto della tua amministrazione, altrimenti non puoi essere amministratore».
1 Come strumento di persuasione
2 Gustave Le Bon (1841-1931), sociologo francese. Fu il primo a studiare scientificamente il comportamento delle folle e a proporre tecniche per
guidarle e controllarle; le sue opere furono studiate dai dittatori totalitari del novecento.