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all'interno del fosso Mortero sono presenti materiali inerti di varia dimensione e consistenza, che in alcuni punti ostruiscono quasi completamente
l'alveo, riducendone in maniera significativa la sezione; tali materiali risultano provenire dalla sponda destra del corso d'acqua, in parte a causa del cedimento
dell'argine ed in parte a causa dello scivolamento all'interno del rio degli stessi materiali utilizzati per l'intervento di sistemazione e riprofilatura dell'area
soprastante;
La fattispecie, che determina rischio, risulta imputabile:
Lo dice l'"Ordinanza sindacale n.9 del 7/2/2023", che prosegue con «ritiene:
A sottolineare la gravità della situazione, la stessa Ordinanza «Dispone:
Un tono decisamente diverso da quello di quando il progetto fu annunciato come fiore all'occhiello dell'Amministrazione: nel TGSanta dell'11 novembre 2020 il
sindaco disse «diventerà un luogo che dal verde selvaggio precedente sarà usufruibile come area parcheggio nella parte soprastante e come area giardino in
quella sottostante, di cornice a un contesto sportivo, quello del campo da calcio, e in prossimità di una zona residenziale. E' bello pensare che lì la zona
diventerà funzionale per le esigenze di residenti e ospiti, ma diventerà anche bella per le piantumazioni e per il verde che verrà ricreato.»
Concetto ribadito nel TGSanta del 14 giugno 2021: «Quello che prima era una rupe a dirupo adesso diventeranno delle fasce verdi alberate ed è cominciata
la piantumazione degli alberi da frutta tipici del monte di Portofino
quindi è una scommessa per il futuro, è la volontà di recuperare la tradizione del
nostro territorio, che questo posto parli della storia, degli alberi, delle siepi, del verde del monte di Portofino.»
Di fronte alle critiche della minoranza, nel Consiglio comunale del 27 novembre 2020 convocato per l'acquisto di alcuni appezzamenti di terreno a completamento
dell'area, ancora il sindaco precisò: «Il nostro progetto dice "cemento zero e asfalto zero", è un intervento di ingegneria naturalistica, non una
cementificazione
è un intervento realizzato con modalità ecosostenibile
Invitiamo i residenti della zona all'inaugurazione, a vedere con i loro occhi il
risultato conseguito e ognuno potrà guardare e giudicare con i suoi occhi.»: come se fosse naturalistica la sostituzione del verde con «terre e
rocce da scavo di provenienza esterna».
La Gazzetta aveva discusso il progetto nell'articolo
"C'era una volta un bosco" nel dicembre 2020, anche perché si tratta di un'iniziativa assunta su sollecitazione di un
privato, un'impresa edile interessata allo smaltimento di materiale, in assenza di qualsiasi pianificazione urbanistica da parte del Comune (PUC).
Forse il sindaco, oltre a emettere un'ordinanza che sembra ignorare la responsabilità di controllo da parte del Comune, dovrebbe spendere due parole per
raccontare ai cittadini quanto è successo e dire come intende procedere.