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    Attività del Comune

Villa Costa Carmagnola

Era il 3 ottobre 1987 e il quotidiano La Stampa scriveva: «… il Comune ha acquistato dagli eredi Costa-Carmagnola [il parco Carmagnola] foto aerea spendendo circa 120 milioni. Il parco, tremila metri quadrati, è entrato ufficialmente ieri a far parte del patrimonio comunale. La notizia è stata data dal sindaco Raffaele Bottino… Il complesso del parco Carmagnola, al quale si accede dal cancello di corso Rainusso, è diviso in tre parti; una è da tempo di proprietà dell'Università di Genova, che nell'edificio dell'ex villa Costa Carmagnola sta realizzando l'Istituto di biologia marina. Un secondo appezzamento è quello acquistato dal Comune che è in trattativa per l'acquisizione anche del terzo lotto, anche questo da destinare a parco pubblico.»
L'8 ottobre 1990 l'Istituto di biologia marina cede il posto all'Istituto di scienze ambientali marine. Il direttore Norberto Della Croce afferma: «Naturalmente faremo sempre parte dell'università genovese, è il nostro grande sogno cominciato sette anni fa quando abbiamo acquistato l'edificio grazie ai tre miliardi ottenuti direttamente dall'allora ministero della Pubblica istruzione. Oggi c'è la struttura, il corpo docente e tre sofisticati laboratori: chimico, biologico e abiologico.» mappa
Otto anni dopo, la domenica di Pasqua del 1998, si inaugura il Parco del Flauto Magico: scrive La Stampa: «Il Parco Carmagnola sembrava prestarsi magnificamente al progetto [un parco per bambini ideato da Emanuele Luzzati e ispirato all'opera di Mozart]. Nei suoi dislivelli che digradano al mare, ospitava due grotte in pietra vulcanica e un rigoglio di piante esotiche: eucaliptus, magnolie, cedri, canfore, canne d'India, banani. In questo luogo Luzzati ha costruito un percorso che attraversa alcune fra le magie e gli incantesimi ispirati dal Flauto…»
Un'opera unica nel suo genere che, dopo l'entusiasmo iniziale, non ha ricevuto adeguata attenzione da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute: umidità e zanzare hanno avuto la meglio per il degrado dei manufatti e l'abbandono dei visitatori.

Per la descrizione della villa citiamo quanto riportato nell'Avviso d'asta dell'Università: interno 1
«La villa, costruita nei primi anni dell'Ottocento e di proprietà della famiglia Costa Carmagnola, fu uno dei primi edifici residenziali costruiti a Santa Margherita Ligure; situata nel centro cittadino in prossimità della locale stazione ferroviaria, è di comodo accesso e con sufficiente dotazione di servizi.
L'abitazione signorile, con annesso giardino alberato, è articolata su quattro piani fuori terra oltre a un piano sottotetto, ed è stata progettata secondo un impianto classico ossia con una facciata squadrata con due ali laterali più basse; il piano nobile presenta un grande salone centrale con salottini laterali dai quali si accede alle terrazze.
La struttura è realizzata in muratura mista pietra/laterizio e, nei suoi elementi più piccoli, in laterizio; materiale usato anche per gli orizzontamenti a volta dei primi piani, mentre quelli dei piani superiori sono in legno con controsoffitti in canniccio, talvolta sagomati a finta volta (salone principale al piano secondo).
Il tetto del corpo principale è a padiglione con struttura portante in legno e manto di ardesia, mentre i corpi laterali hanno copertura a terrazzo piano praticabile. L'esterno presenta una finitura a intonaco delle facciate, con ampie modanature marcapiano e finti bugnati attorno alle bucature, nella fascia del piano terreno ed agli spigoli. Le grandi persiane in legno sono quelle tipiche della tradizione costruttiva ligure.» interno 2
Il complesso della villa fu diviso in due quando fu realizzata la tratta Genova (Brignole)-Chiavari della ferrovia (inaugurata il 23 novembre 1868) e l'edificio rimase a ridosso della stessa.
Il 6 settembre 1913 il settimanale Il Mare titola "Un comizio per trasloco della stazione ferroviaria" «Indetto dalla Società esercenti, domenica nel pomeriggio ebbe luogo un pubblico comizio per il trasloco della stazione ferroviaria non più nell'attuale località, non adatta per il servizio sia dei viaggiatori che delle merci. … Fu approvato un ordine del giorno col quale si invitava il Consiglio comunale ad iniziare le pratiche occorrenti per la costruzione della stazione nella proprietà degli eredi Giorgio Costa Carmagnola.»
Scrive A. R. Scarsella nei suoi Annali per l'anno 1913: «…: il l° settembre; e il comizio si fece e fu votato un ordine del giorno, ma nulla si ottenne. E forse fu bene, perché, quando tale disegno fosse stato colorito, ne avrebbe sofferto irreparabilmente la bellezza del paese, come capirà chiunque consideri il luogo in cui la stazione si sarebbe trasferita.»

Arriviamo al 2 dicembre 2022, quando la Gazzetta Ufficiale n.141 rende pubblica l'Asta pubblica per la vendita del compendio immobiliare "Villa Costa Carmagnola" in Santa Margherita Ligure (GE), Corso E. Rainusso 14: «L'immobile ha una superficie lorda SLP di 4725 mq, superficie coperta lorda 1171 mq. La vendita - che prevede la contestuale riserva di un diritto di utilizzo in favore dell'Ateneo di una porzione di circa 300 mq per un periodo di 99 anni, nonché l'utilizzo esclusivo della foresteria per 60 giorni/anno senza onere alcuno di manutenzione in capo all'Ateneo - si svolgerà per asta pubblica con base d'asta € 1.380.000,00. Deposito cauzionale obbligatorio € 138.000,00. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del 19/12/2022; l'incanto sarà esperito alle ore 10,00 del 20/12/2022 presso la sede dell'Università in Via Balbi 5 …».
L'asta andrà deserta perché l'unico interessato è il Comune di Santa Margherita, che sta trattando in via riservata.

Avviso d'asta - Condizioni di vendita
La vendita prevede il riconoscimento a favore dell'Università o di soggetti indicati dall'Università di un comodato d'uso su di una superficie di circa 300 metri quadrati per un periodo tassativo di anni 99.
La superficie viene orientativamente indicata nel salone collocato al piano terra (incluso percorsi di accesso) e nel salone collocato al piano primo, oltre naturalmente a spazi destinati a servizi igienici e di assistenza.
Parte acquirente dovrà recuperare, restaurare e mettere a norma detti locali oggetto del comodato entro e non oltre 36 mesi dalla data di acquisto. Terminata la ristrutturazione, i locali dovranno essere consegnati all'Università e utilizzati esclusivamente da quest'ultima o da soggetti indicati dalla stessa.
L'acquirente - per l'intero periodo di comodato - rimane responsabile per ogni intervento di manutenzione e messa a norma dei medesimi spazi, accollandosi, di conseguenza, ogni onere e spesa.
I costi per le adduzioni energetiche verranno ripartiti in ragione di specifiche tabelle millesimali in funzione dell'effettivo utilizzo giornaliero.
Le attività previste in detti locali sono essenzialmente didattiche, congressuali e seminariali con presenza di persone sino alle 100 unità contemporanee.
Il recupero della restante volumetria non potrà quindi né ostacolare né inferire normativamente con detto utilizzo.
Parte acquirente, se del caso, dovrà procedere ad ottenere specifico Certificato di Prevenzione Incendi.
La vendita prevede altresì il riconoscimento a favore dell'Università o di soggetti indicati dall'Università dell'uso della foresteria esistente. Parte acquirente, entro 36 mesi dall'acquisto, dovrà ultimare il recupero della foresteria impegnandosi a riconoscerne l'uso gratuito all'Ateneo o a persone indicate dal medesimo per un periodo di giorni 60 all'anno e per un totale di anni 99. La riqualificazione effettuata dovrà quindi essere compatibile all'uso convenuto.


Nel recente Consiglio comunale del 22 febbraio se ne è parlato a seguito di una interpellanza presentata dal gruppo "Progetto Santa Insieme con Voi" (Iolanda Pastine, Fabiola Brunetti, Alessandro De Giovanni). Chiamate in causa dal sindaco, hanno parlato due dirigenti.
La dott.a Rosalba Pilato, Gestione e Controllo risorse economico finanziarie, ha chiarito che l'11 novembre 2022 il Comune ha manifestato il suo interesse e, dopo l'asta pubblica andata deserta, ha avviato una trattativa privata con l'Università. Ha proseguito: «Ad oggi si sta lavorando per una stesura condivisa dei reciproci impegni, soprattutto della reciproca collaborazione nell'intento comune di rafforzare e sviluppare nel modo più ampio e incisivo possibile la volontà di fare di Villa Carmagnola un luogo privilegiato per seminari, convegni, incontri nel segno dell'interazione tra ricerca scientifico-culturale e studi tematici ed eventi di orientamento e valorizzazione del territorio.»
L'arch. Rosaura Sancineto, Edilizia e Urbanistica: «Al momento non è ancora stato sviluppato un progetto e non è stato possibile affrontare lo stato degli impianti e delle strutture e pertanto non risulta possibile quantificare l'importo del possibile progetto di recupero da realizzare e dei costi di ristrutturazione dei due saloni1

Pare dunque che si chieda ai cittadini di Santa Margherita (neonati compresi) di sborsare oltre 200 € a testa per acquistare un doppione di Villa Durazzo che per 99 anni sarà utilizzato soprattutto dall'Università di Genova.
Accollandosi inoltre le spese di ristrutturazione e manutenzione, in assenza di un piano di utilizzo che comunque non prende in considerazione eventuali iniziative per recuperare parte dei costi di gestione (come i matrimoni a Villa Durazzo).

Significa forse che a Santa Margherita fare cultura consiste nel finanziare l'Università?


1 L'Attestato di prestazione energetica anticipa la spesa di circa 46.000 € per la "Installazione valvole termostatiche e sostituzione generatore": ovviamente una minima parte del totale.

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