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«Effetto Stau»,
perché in Romagna è caduta in due giorni la pioggia di due mesi

Il Sole 24 Ore – 17 maggio 2023

I meteorologi spiegano che il ciclone mediterraneo formatosi sulle coste del Nord Africa si è accanito sull'Appennino romagnolo e sulle pianure adiacenti a causa di un fenomeno chiamato «effetto Stau». Di che cosa si tratta.
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In due giorni sulla Romagna è caduta la pioggia che in genere cade in due mesi. Un maltempo incessante, con precipitazioni senza sosta per 48 ore. Un evento foto 1 meteorologico del tutto anomalo. Come è stato possibile?
I meteorologi spiegano che il ciclone mediterraneo formatosi sulle coste del Nord Africa si è accanito sull'Appennino romagnolo e sulle pianure adiacenti a causa di un fenomeno chiamato «effetto Stau». Di che cosa si tratta?

Effetto Stau: che cos'è
Il termine viene dalla parola tedesca Stau (significa "coda", "ristagno") e in meteorologia indica un vento di risalita che si presenta quando una corrente d'aria, mentre supera una catena montuosa, perde parte della propria umidità che condensa in precipitazioni piovose o nevose. Questo fenomeno favorisce maggiori precipitazioni nelle zone limitrofe alle catene montuose, che vanno man mano diminuendo allontanandosi dai rilievi. In Italia i maggiori effetti dello Stau si producono lungo la catena alpina e appenninica a seconda della direzione di provenienza delle correnti umide e delle perturbazioni.
«Le correnti di grecale, ricche di umidità - spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara - , si sono scontrate con il contrafforte appenninico scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone. A questa situazione si sono aggiunte diverse aggravanti: il ciclone si è praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo; i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato anche il deflusso delle acque dall'Appennino verso l'Adriatico; i terreni erano già intrisi d'acqua per via dell'alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali».

In 36 ore precipitazioni equivalenti a due mesi
«In 36 ore sono caduti oltre 120 millimetri tra Bolognese e pianura romagnola, ovvero più del doppio di quello che dovrebbe cadere nell'intero mese di maggio - continua Ferrara - Ma se ci spostiamo in Appennino si sono registrati picchi di oltre 200mm, segnatamente dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì, praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo». foto 2

Tropicalizzazione del clima
«Va detto che il ciclone è stato alimentato anche dai cosiddetti flussi di vapore tropicali, ovvero una sorta di fiume di aria molto umida prelevata dalle latitudini tropicali e convogliate in questo caso verso la nostra Penisola», spiega Francesco Nucera di 3bmeteo. «Questi flussi iniettano molta energia ai cicloni o alle perturbazioni, che possono scaricare così ingenti quantità di pioggia. Secondo vari studi ma anche proiezioni già evidenziate 20 anni fa, in un mondo più caldo vi è maggior vapore e quindi energia a disposizione dei cicloni, con effetti che talvolta diventano drammatici come quello attuale. Questi fiumi di vapore subtropicali sono stati responsabili anche della devastante alluvione nelle Marche dello scorso settembre».

Periodo instabile prolungato
«In linea generale la situazione è bloccata: gli anticicloni restano lontani dal Mediterraneo e dall'Italia, che di fatto continuano da ormai oltre un mese ad essere bersaglio di perturbazioni e vortici ciclonici, alimentati da aria fresca in discesa dal Nord Europa. Almeno fino al weekend avremo a che fare con ulteriori piogge e temporali su gran parte d'Italia, a causa anche dell'ennesima perturbazione in risalita da Sud. Ma l'instabilità atmosferica, pur con delle fisiologiche pause, si protrarrà molto probabilmente per tutto maggio e forse anche nella prima parte di giugno. Per il caldo e la stabilità estiva bisognerà ancora attendere».

Tregua di 48 ore
Tuttavia, come scrive Giulio Betti, meteorologo del Cnr e del Consorzio Lamma, «una finestra di complessiva stabilità è attesa tra il pomeriggio di oggi e il pomeriggio di venerdì». Il peggio, insomma, dovrebbe essere alle spalle per quanto riguarda le precipitazioni ma ciò non toglie che le prossime ore saranno molto critiche in tutte le zone colpite dalle inondazioni.

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