Serviva un Social Network o, come li definisce qualche buontempone, un leone da tastiera per rendere pubblica una visione preoccupante del verde
cittadino.
La politica cittadina ha preferito ricorrere a un articolo di stampa piuttosto che informare direttamente la cittadinanza: ci riferiamo all'articolo "Santa
Margherita Ligure, intervento articolato sul verde pubblico" pubblicato su
Business Journal Liguria
del 7 giugno 2023, che copiamo integralmente.
L'Amministrazione comunale di Santa Margherita Ligure ha avviato nei giorni scorsi uno degli interventi più articolati e approfonditi degli ultimi decenni sul verde
pubblico cittadino.
Un lavoro di potatura, consolidamento, abbattimento e trattamenti, affidato - tramite gara - a una ditta esterna, Avs [Alta Valle Sturla] cooperativa
agricola, per un valore di circa 60 mila euro; ma iniziato nel dicembre 2022 quando l'Amministrazione ha incaricato Rosanna De Mattei di un'analisi agronomica ad
ampio raggio e con varie tecniche, ancora in corso, su gran parte delle alberature cittadine.
Attualmente le operazioni principali riguardano il taglio delle piante a rischio crollo perché malate; la rimozione totale - radici comprese - di quelle
tagliate negli ultimi anni e la messa a dimora di nuove piante in sostituzione di quelle asportate. Tra queste ci sono anche le palme di Ghiaia, che vengono in
questi giorni riposizionate a cornice del lungomare al termine dei lavori per la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione. Nell'elenco degli abbattimenti
figurano anche i 22 tigli di corso Rainusso, già individuati da apposite perizie agronomiche, la cui sostituzione è prevista nel progetto di rifacimento del viale
(i lavori inizieranno a fine estate).
Sono oltre 1.200 le piante coinvolte nell'intervento tra potature e manutenzione e rimozione di vegetazione arborea secca e/o pericolante colpita da
parassiti o da eventi meteorologici, oltre ad altri interventi come la pulizia di aree verdi, la potatura di arbusti e di vegetazione infestante.
Entrando nello specifico, dei 68 tigli analizzati in corso Rainusso - si legge nella relazione - 22 hanno rischio di instabilità estremo con difetti tali da
risultare incompatibili con l'ambiente urbano e per cui è necessario il loro abbattimento "urgentissimo"; per 27 esemplari il rischio instabilità è elevato per cui
occorre capitozzare e consolidare le branche; rischio moderato per 15 esemplari a cui si dovrà asportare la zampa di cane; trascurabile solo per i 4 esemplari
piantati a metà degli anni Ottanta. Sarà inoltre necessario procedere con la potatura a testa di salice di tutti gli esemplari che non sono oggetto di abbattimento.
Nella relazione tecnica dei 27 platani e 1 leccio analizzati tra corso Matteotti, piazza San Bernardo, piazza San Siro e l'inizio di via Garibotti, si legge: in
base all'analisi visiva, a terra e in quota è emerso un rischio di instabilità estremo per 8 platani per cui è necessario il loro abbattimento urgentissimo; elevato
per 18 esemplari, per cui occorre abbassare/capitozzare le branche secche e/o con cavità/carpofori, moderato per 1 esemplare.
Per quanto riguarda il leccio di piazza San Bernardo, continua la relazione, viene inserito in classe D per la propensione al cedimento ma, viste le dimensioni
contenute, il fattore di danno è moderato, tuttavia, esso è ormai completamente secco per cui va abbattuto. Nell'ultimo anno sono stati segnalati numerosi casi di
deperimento di lecci in tutta la Liguria, anche in siti di radicazione ideali per questa specie, situazione che non si verifica per il nostro albero, dove oltre ai
danni strettamente riconducibili a un'attività parassitaria è stato notato un progressivo deperimento delle piante caratterizzate da scarso rigoglio vegetativo e
seccumi nella chioma. Considerato l'andamento del declino, lento ma inesorabile, quasi certamente è da escludersi l'attività antropica in senso stretto (cioè la
somministrazione di sostanze atte a provocare la morte dell'albero).
In entrambe le relazioni viene specificato che: gli alberi sono esseri viventi e, in quanto tali, possiedono un ciclo vitale che termina con la loro morte. In
ambito urbano, non potendo attendere la morte naturale dell'albero, si interviene eliminando la pianta che manifesta un rischio estremo di lasciar cadere
rami/branche o addirittura di schiantarsi al suolo.
Dichiarano il sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni, e la consigliera comunale con incarico al Verde pubblico, Arianna Sturlese: «Stiamo
lavorando per il presente ma soprattutto per il futuro. Molte piante cittadine, messe a dimora più di cento anni fa, hanno terminato il loro ciclo vitale o per
malattia o per eventi atmosferici. Si tratta di un grande intervento su tutto il territorio con l'obiettivo di sostituire tutte le piante che, nel corso del tempo o
in epoca recente, gli agronomi hanno ritenuto malate e quindi potenzialmente a rischio. Daremo continuità al verde pubblico cittadino, senza stravolgimenti, e
consegneremo per decenni alle nuove generazioni una Santa Margherita Ligure ancora più sicura e più rigogliosa».
Fin qui l'articolo
ma perché non rendere pubblica la relazione dell'agrotecnico dott.a De Mattei e avviare un dibattito che coinvolga l'intera città?