Testata Gazzetta
    Pezzi di storia

Papa Pio VII a Rapallo
di Angelo e Marcello Remondini

"Pio VII P. M. in Genova e nella Liguria l'anno 1815”, 1869

Dieci mesi andavano a compiersi dacché il Pontefice Pio VII liberato dalla sua lunga cattività, attendeva a Roma al ristoro dei mali cagionati alla Chiesa dalla Pio VII grande rivoluzione francese, e successivo impero di Napoleone Bonaparte, allorquando sorse la minaccia di nuovi sconvolgimenti.
Il primo Marzo dell'anno 1815 Napoleone fuggito dall'Isola d'Elba riappare in Francia, come non può essere che noto a chi mediocremente è istrutto nella storia del nostro secolo. Al suo novello apparire si commovon del pari i torbidi genii un dì suoi satelliti. Tra quali Gioachino Murat re intruso di Napoli agognante al dominio di tutta Italia.
Questi, reputando propizia a' suoi fini la nuova occasione, a mezzo il Marzo medesimo con solenne proclama annunzia voler rendere Italia indipendente, voler cacciarne gli austriaci, e chiede al Papa il transito delle sue truppe per le terre pontificie.

Visite di papi a Genova
  • Nell'878 Giovanni VIII che alloggiò in S. Egidio, antica chiesa già esistente ove poi fu costrutta dai PP. Predicatori la chiesa di S. Domenico, ora teatro Carlo Felice.
  • Nel 1118 Gelasio II che alloggiò in S. Egidio, e il dì 10 ottobre consecrò la Metropolitana di S. Lorenzo.
  • Nel 1130 Innocenzo II che alloggiò anche in S. Egidio.
  • Nel 1162 Alessandro III che fu a Genova dal 21 gennaio al primo Aprile.
  • Nel 1244 Innocenzo IV genovese il quale portandosi a Lione stette in Genova dal 7 luglio al 6 ottobre. Poi di nuovo nel 1251 quando di là tornava. Egli donò trentasei lampadi d'argento all'altare di S. Gio. Battista, e alloggiò nel palazzo arcivescovile a S. Silvestro: indi passò alla Badia di S. Andrea di Sestri.
  • Nel 1307 Urbano V che reduce da Avignone nel maggio, prese alloggio da prima nel monastero di S. Benedetto a Fassolo, indi nella Commenda di S. Giovanni a Prè. Nella festa dell'Ascensione di N. S. pontificò solennemente in detta chiesa come da lapide ivi esistente. Li 26 fece una solenne cavalcata per la città, con il Doge Gabriello Adorno alla briglia del cavallo, partì poi il 28 del detto mese.
  • Nel 1376 Gregorio XI che reduce da Avignone albergò a Fassolo nel palazzo di Pietro Campofregoso ora dei Doria dal 18 al 28 ottobre, e visitò la Badia della Cervara.
  • Nel 1385 Urbano VI il quale liberato a Nocera dal Doge Antoniotto Adorno fu qui il 23 settembre, e alloggiò nella Commenda ove fe' giustiziare cinque Cardinali, e qui dimorò quattordici mesi, e ventitré giorni.
  • Nel 1405 Benedetto XIII antipapa creduto legittimo, il quale abitò quasi cinque mesi in S. Francesco di Castelletto.
  • Nel 1522 Adriano VI che alloggiò presso Stefano Spinola in Piccapietra.
  • Nel 1538 Paolo III il quale venne in primavera, e fu dai Fieschi in Carignano, dopo il quale non altri più venne che Pio VII del quale scriviamo.

Il rifiuto che dovea seguitare e seguitò in fatti questa domanda, mettea in pericolo la persona del Pontefice; il perché fu unanime sentimento che egli si procacciasse scampo collo allontanarsi dalla sua Sede finché non desse giù la procella.
Per luogo di suo rifugio fu scelta Genova sia perché il religioso re di Sardegna Vittorio Emmanuele da due mesi circa Sovrano anche del Genovesato saputo il bisogno del Papa invitato lo aveva a rifugiarsi ne' suoi Stati, sì perché atteso il suo porto di mare Genova gli dava tutto l'agio di mantenere le dovute relazioni coll'orbe cattolico.
Così deciso si attesero gli avvenimenti. A' 22 Marzo il ministro prosegretario di Stato Cardinale Bartolomeo Pacca per tempissimo riceve avviso che un corpo di avanguardia napolitana sino dalla sera innanzi avea oltrepassato il confine. Immantinente ne avverte il Pontefice, e fermasi di tratto per quel giorno stesso la partenza da Roma.
Era il mercoledì della settimana santa e il Papa secondo il consueto, e secondo anche i presi concerti dovea recarsi agli uffizi in S. Pietro per poi lasciar Roma in sul far della notte. Il Papa infatti lascia il Quirinale, e si avvia al Vaticano. Qui per altro muta divisamento e prima che annotti accompagnato dai Monsignori Mauri e Soglia con una sola carrozza a due cavalli esce di Roma per porta Angelica, e s'avvia per Viterbo c Siena a Firenze. In questa città raggiungelo il Cardinal Pacca la sera del lunedì di Pasqua 27 Marzo, e continuando il viaggio per Livorno, Pisa, Viareggio, Massa e Carrara, l'eccelsa comitiva giunse il primo Aprile felicemente in sul tramontar del sole sul ligure suolo a Sarzana. Il savio e pio cavaliere Marchese di S. Saturnino ministro di Sua Maestà Vittorio Emmanuele, a nome del suo Sovrano fu ad accogliere il Papa fuori della città. copertina 1
Dopo le prime parole d'ossequio al S. Padre così egli manifestò a tutto il popolo là radunato la sua missione: Io ho ordine dal mio re di dirvi che ora dovete ubbidire a questo (e colla mano indicava il Papa) che è il primo dei Sovrani, ed il supremo capo della Chiesa. Allora si videro i primi atti dello slancio dei Liguri verso del Papa.
Il popolo staccò dalla carrozza ove era il Pontefice i cavalli e traendola a mano condusse il Vicario di Cristo siccome in trionfo alla Cattedrale di S. Andrea apostolo, dove Sua Santità ricevuta prima egli stesso la benedizione del SS. Sacramento benediceva della mano il popolo affollato. Le truppe di Sua Maestà britannica, che ivi erano di guarnigione, prestarono a Lui gli onori militari.
Egli poi passò a pernottare in Vescovato, il Cardinale Pacca presso il conte Spina congiunto dell'Arcivescovo di Genova, e gli altri personaggi del suo seguito presso le più rispettabili famiglie le quali ebbersi a grande onore lo albergarli.
A Lerici distante poche miglia da Sarzana per cura del sig. Francesco Amati e d'ordine del Governatore trovavansi pronte le feluche che dovevano tragittare a Genova il Sovrano Pontefice, ond'è che la domenica in albis di buon mattino, dopo aver assistito alla Messa, il Papa e la comitiva colà si avviò a pigliar la via del mare.
«Chi ha costeggiate per mare le due così dette Riviere di Genova, dice il Cardinale Pacca nella sua Relatione del viaggio, sa quante e quanto belle prospettive e quasi incantatrici scene teatrali si presentano alla vista di chi naviga a non molta distanza dalla spiaggia; ma assai più bello, anzi sorprendente copertina 2 era allora quello spettacolo. Le cime delle colline prossime al mare, tutta la spiaggia e fino i tetti delle case di diversi villaggi situati sul lido erano coperti di gente che all'apparir delle feluche, in una delle quali sapeano che era il Papa, alzavano grandi grida di giubilo chiedendo la benedizione, e intanto non cessavano gli spari dei mortai ed il suono delle campane, e di tempo in tempo si spiccavano dalla spiaggia varie barchette verso di noi; e tra queste una ne vidi piena di sole donne, che cantando e remigando vennero a poca distanza della feluca, che portava il Papa, presero in ginocchio la benedizione e poi nello stesso modo al lido cantando se ne tornarono».

Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti (1742-1823) fu eletto Papa il 14 marzo 1800 e prese il nome di Pio VII.
Il 15 luglio 1801 firmò il Concordato con Napoleone e il 2 dicembre 1804 assisté alla sua incoronazione come Imperatore dei francesi nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi.
Il 2 febbraio 1808 Roma fu occupata dalle truppe francesi e con il decreto di Schönbrunn dell'11 maggio 1809 Napoleone si appropriò dello Stato Pontificio annettendolo all'Impero francese. Il 6 luglio Pio VII fu arrestato e condotto a Savona, dove rimase fino al 9 giugno 1812, quando fu trasferito a Fontainebleau, nei pressi di Parigi.
Il 16 febbraio 1813 rientrò a Savona e Napoleone, prossimo all'abdicazione, lo liberò; Roma era stata liberata dai francesi e Pio VII rientrò facendovi il suo ingresso il 24 maggio.
Il viaggio di cui si parla nel libro avviene in occasione dei Cento giorni di Napoleone (ritorno dall'esilio nell'isola d'Elba a Parigi, 20 marzo 1815 – restaurazione di Luigi XVIII, 8 luglio 1815).

Per poco che avesse spirato di vento colla corsa di un giorno il Papa sarebbe giunto a Genova; ma il vento mancò affatto e la traversata dovutasi fare a forza di remi riuscì lentissima; per la qual cosa in sul far della sera appena è che il corteo si trovasse nel golfo tigulio in vista di Rapallo.
Andar oltre parve cosa sconveniente e forse pericolosa: miglior consiglio pigliar terra e passare la notte in quella popolosa borgata. Nessuno si attendeva a cotesto. I Rapallesi meno clic altri.
Quindi un immenso giubilo e un vero entusiasmo eccitossi in loro, allorché videro alle feluche del Papa volgere le prore verso di essi.

ape Firma del Concordato tra la Francia e la Santa Sede
(Jean Baptiste Joseph Wicar)

Nulla era in pronto per lo sbarco, ma il fervore la gioia degli abitanti supplì. Andarono a guado incontro alle feluche e là ovele barche per toccar della carena sul fondo non poteano più oltre procedere porsero le braccia e dovette il Papa, racconta il Pacca, e noi tutti scendere a terra sulle braccia dei marinai. Oh chi fu l'avventurato cui toccò in sorte il dolce incarco di trasportare il Papa?
Egli passò la notte nel palazzo del Sig. Marchese Gian Carlo Serra, e il giorno seguente celebrati per tempo i divini misteri, concesso il bacio del piede, e compartita la benedizione si avviò verso il mare fra le acclamazioni del popolo, gli spari del cannone della torre, e il suono festevole di tutte le campane. L'onore di riportare il S. Padre in portantina lo vollero serbato a sé i membri del corpo degli Anziani.
Giunto al lido, ecco nuovo spettacolo di devozione e di affetto. Sentiamo il Pacca testimonio di veduta: «Per la mattina seguente si preparò sulla riva un gran tavolato per fare che il Papa vi passasse comodamente sopra nell'imbarcarsi, ed io vidi alcune persone del popolo che per baciargli i piedi si gettarono in mare, occuparono il luogo vicino ai tavolato aspettando il di lui passaggio, s'immersero nell'acqua fino alla gola: spettacolo che grandemente mi commosse».
Da questo tavolato benedisse Pio VII il popolo che calcato gli stava innanzi, lo benedisse ancora dalla nave una seconda volta, e questo, continua a dire lo stesso storico «partito appena il Papa si affollò alla casa donde era uscito e per tutte le stanze fino alla strada con gran devozione baciava in ginocchioni que' luoghi dove supponevano che passando avesse posto il piede».
Il Papa uscito dal golfo di Rapallo solcava le onde in faccia a Portofino a Camogli a Recco a Sori e via tutte le altre borgate della riviera…

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