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    Pezzi di storia

1838: un'asta per la tonnara

Era l'anno 1608 quando «Il 16 di giugno … la tonnara cominciò il suo lavoro, là, presso la punta del pedale»: a dircelo è A. R. Scarsella tonnara foto nei suoi "Annali".
E' sempre lui a registrare che «Il 26 di febbraio [1833], un "concordato fra la R. Segreteria di Stato per gli affari interni e quella di Guerra e Marina, accogliendo l'istanza del Municipio, garantiva per sempre a questo comune ed a quello di Rapallo l'assegnamento di L. 800 annue sul prodotto della pesca in luogo del decimo in natura cui avevano diritto in forza delle antiche convenzioni"».
Si arriva poi all'anno 1837 quando «dovendosi nel prossimo anno rinnovare l'appalto, correano voci di innovazioni a danno del comune. … sebbene negli anni addietro si ricavasse da tale appalto l'annua somma di L. 3200, questa volta però gli appalti erano andati deserti, e ciò perché la pesca non dava più lo stesso prodotto di prima» e l'Intendente del Dicastero di guerra intende ridurre la quota spettante al Comune di Santa Margherita di L. 800».
«… e allora, il 16 novembre, il Consiglio "deliberò di non acconsentire per parte sua a che fosse fatta innovazione alcuna per rispetto all'annua retribuzione di L. 800"».
L'anno seguente «La faccenda della tonnara si concluse, per quest'anno, in quel modo che era da aspettarsi. Non acconciandosi il Comune all'offerta del quinto, fatta dal Ministero dell'Interno, s'indisse l'appalto, senza che ad esso fosse riservata partecipazione alcuna negli utili; e, poiché a questo il Comune poteva acconciarsi anche meno, si risolvette a far valere altrimenti le sue ragioni, e finì per trovarsi con una nuova lite sulle spalle.»

Uscì così, sulla Gazzetta di Genova del 3 ottobre 1838, l'annuncio dell'"Appalto della tonnara di Santa Margherita" da parte dell'Azienda Generale della Regia Marina:

«Il Pubblico è prevenuto che il giorno 9 ottobre 1838 saranno aperti all'Azienda Generale di Marina in questa città, piazza Banchi, palazzo Ronco, già Gentile, i pubblici incanti per l'appalto della tonnara di Santa Margherita di Rapallo per anni cinque decorrenti dal primo gennajo 1839, il di cui primo prezzo è stabilito in annue Ln. Quattromila1.
Gli attendenti sono invitati a voler comparire all'Ufficio di detta Generale Azienda alle ore 12 meridiane, per entrare in licitazione ed assistere al deliberamento del suddetto appalto da farsi all'estinzione della candela vergine2 in favore del miglior offerente per via d'aumento.
I fatali per l'ulteriore aumento della mezza sesta o sesta intiera spireranno il giorno 19 (venerdì) detto ottobre a mezzogiorno.
Ognuno potrà prendere visura e cognizione del quaderno d'obblighi e condizioni inerenti all'appalto nella Segreteria della stessa Azienda Generale (Ufficio Mercantile) in tutti i giorni non festivi dalle ore 9 del mattino sino alle 4 pomeridiane.
Si avverte che saranno osservate per questa impresa le norme a seguirsi dalle Amministrazioni speciali di Marina per gli atti e contratti d'appalto, state tonnara schema approvate d'ordine di S. M. dal Primo Segretario di Guerra e Marina in data del 28 gennajo 1834, e che nessuno verrà ammesso a licitare, se non previa giustificazione di aver depositato nella R.a Tesoreria di Marina la somma di Ln. Duemila in guarentigia della subastazione.
Per la prefata Azienda Generale Paroldo»

La Gazzetta di Genova del 17 ottobre 1838 informa:

«Essendo tornato infruttuoso l'esperimento d'asta fatto il 9 corr. ottobre, si previene il Pubblico che il giorno di mercoledì 30 detto mese saranno riaperti all'Azienda Generale di Marina in questa città, piazza Banchi, palazzo Ronco, già Gentile, pubblici incanti per l'appalto della suddetta tonnara per anni cinque decorrendi dal primo gennaio 1839, il di cui primo prezzo è stato ridotto alla somma di Ln. tremila.
Gli attendenti sono invitati a voler comparire all'Ufficio di detta Generale Azienda alle ore 12 meridiane, per entrare in licitazione ed assistere al deliberamento del suddetto appalto da farsi all'estinzione della candela vergine in favore del miglior offerente per via d'aumento.
I fatali per l'ulteriore aumento della mezza sesta o sesta intiera spireranno il giorno 5 novembre p.v.
Ognuno potrà prendere visura e cognizione del quaderno d'obblighi e condizioni inerenti all'appalto nella Segreteria della stessa Azienda Generale (Ufficio Mercantile) in tutti i giorni non festivi dalle ore 9 del mattino sino alle 4 pomeridiane.
Si avverte che saranno osservate per quest'impresa le norme da seguirsi dalle Amministrazioni speciali di Marina per gli atti e contratti d'appalto state approvate d'ordine di S. m. dal Primo Segretario di Guerra e Marina in data del 28 gennajo 1834, e che nessuno verrà ammesso a licitare, se non previa giustificazione di aver depositato nella Regia Tesoreria di Marina la somma si Ln. mille cinquecento in guarentigia della subastazione.
Genova addì 15 ottobre 1838.
Per la prefata Azienda Generale Paroldo»


Gli "Annali" ci riferiscono poi che nel 1870 a Santa Margherita «Esistono tuttavia la tonnara e la mugginara, vecchie industrie a noi ben note, sulle quali il Sindaco fornisce in quest'anno diffuse notizie al Sottoprefetto, informandolo, oltre al resto, che l'una e l'altra sono date in affitto dal R. Demanio; la tonnara per L. 600 annue, la mugginara per L. 225, e che "il loro esercizio esclusivo va dallo spuntare al tramontare del sole; dopo il quale termine ognuno può pescare, senza che l'affittavolo possa opporvisi", nello specchio d' acqua dato in affitto.»
Siamo alla fine della vita della tonnara, che cesserà di essere utilizzata nel 1875 lasciando un solo ricordo: il toponimo Punta Pedale.


1 Circa 25.000 euro di oggi
2 Questo sistema è descritto nell'Art 74 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827 "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato." pubblicato sul Supplemento alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130, del 3 giugno 1924. (posteriore all'asta in oggetto)
«Quando l'asta si tiene col metodo dell'estinzione delle candele, se ne devono accendere tre, una dopo l'altra; se la terza si estingue senza che siano fatte offerte, l'incanto è dichiarato deserto. Se invece nell'ardere di una delle tre candele si sieno avute offerte, si dovrà accendere la quarta e si proseguirà ad accenderne delle altre sino a che si avranno offerte.
Quando una delle candele accese dopo le prime tre, come sopra è prescritto, si estingue ed è consumata senza che si sia avuta alcuna offerta durante tutto il tempo nel quale rimase accesa, e circostanze accidentali non abbiano interrotto il corso dell'asta, ha effetto l'aggiudicazione a favore dell'ultimo migliore offerente.»

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