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    Pezzi di storia

Nel Golfo del Tigullio, castelli vendonsi
di Piero Valentino

la Repubblica – 21 luglio 1985

L'assalto alle ville del Golfo Tigullio è sommesso ma deciso, il giro d'affari niente male (una ventina di miliardi per cinque splendidi edifici antichi), i nomi dei personaggi che stanno dietro queste operazioni da nove zeri sono famosi, vecchi e nuovi, qualcuno decisamente importante.

Piaggio Villa Piaggio

Nel breve volgere di pochi mesi, ville e castelli disseminati lungo la via Aurelia, tra Rapallo, San Michele di Pagana, Santa Margherita Ligure e Portofino, sono passati di mano: dagli eredi di antiche famiglie imprenditoriali genovesi sono finiti a misteriose società immobiliari che celano sicuramente proprietà "autorevoli" o a industriali sulla cresta dell'onda come ad esempio il cavalier Calisto Tanzi, amministratore della "Parmalat". I dettagli delle operazioni sono naturalmente "top secret", ma i titolari delle agenzie immobiliari, i faccendieri della compravendita e gli osservatori più attenti fanno capire che nel Tigullio sono arrivati tanti Paperon de' Paperoni.

Che fine faranno queste ville, comunque, è tutto un altro discorso. "L'importante - dicono da queste parti - è che arrivi gente nuova e con i soldi. I tempi delle vacche magre sono finiti". A farli finire è stata, ad esempio, una grande società immobiliare milanese che ha comprato per sei miliardi la villa degli eredi dell'industriale genovese Andrea Mario Piaggio, a San Michele di Pagana. E' un edificio costruito agli inizi del Novecento, per iniziativa di un industriale di Milano: non a caso sulla facciata compare l'effige del vescovo Ambrogio. E' composto da quattro piani e circondato da 45 mila metri quadrati di verde.
Diventò proprietà genovese con Rocco Piaggio, capostipite di una dinastia imprenditoriale che celebrò i suoi fasti con il nipote Andrea Mario Piaggio, fondatore di un vero e proprio impero industriale: cantieri navali, armamento, Mira Lanza, Italiana Zuccheri e grande distribuzione (Rinascente). La villa di San Michele era la reggia di Andrea Maria. Da lì contemplava il panfilo alla fonda nella rada del borgo e si dedicava all'hobby preferito: giocava con i trenini elettrici.
Alla sua morte, sei anni fa, la villa fu posta in vendita, ma più di un compratore si scoraggiò perché il piano regolatore di Rapallo, che pure aveva consentito scempi storici, qui bloccava tutto. Si sono arresi in molti, dalle grandi immobiliari a fabbricanti di lampadari di Voghera. Adesso, invece, una grande immobiliare ha messo nero su bianco, e forse qualche spiraglio si è aperto. A fare da mediatori sarebbero stati due emissari milanesi, rappresentanti di una fattoria modello dell'hinterland del capoluogo lombardo, apprezzata da molti, si dice, compreso lo stesso Bettino Craxi.

Bruzzo Villa Bruzzo

Poco più oltre, sempre a San Michele di Pagana, è stata venduta per quattro miliardi una favolosa villa sul mare, costruita dalla famiglia Lagomaggiore. Era un gioiello, uno dei tanti, della famiglia Bruzzo, titolare delle Acciaierie. Gli eredi, tra cui Livia Bruzzo, ottima giocatrice di golf, hanno deciso di alienarla. Sul nome del compratore, estremo riserbo: si sa soltanto che è una società immobiliare genovese, decisa a trasformarla in residence.
La prospettiva, quindi, è che l'antica dimora di vacanze a ridosso degli scogli e del mare diventi in fretta un grosso condominio.

Ancora più avanti, al confine tra Rapallo e Santa Margherita, sono state vendute altre due ville, una vicina all'altra. La prima è la "villa dei Limoni", circondata da uno splendido giardino. Gli eredi del duca genovese Nicolino de Ferrari l'hanno ceduta per tre miliardi all'amministratore della "Parmalat", il cavalier Calisto Tanzi. E' su nomi del genere che rinasce l'entusiasmo della gente del Tigullio: sono personaggi, si dice, che portano popolarità, business e soldi. [inutile ricordare le vicende che hanno coinvolto Calisto Tanzi]

trattato Villa del Trattato

La seconda è un edificio citato nei libri di storia. La chiamano "la villa del Trattato", perché nel 1920 ospitò i rappresentanti dei governi che firmarono il Trattato di Rapallo per definire le frontiere tra Italia e Jugoslavia. Apparteneva alla famiglia Pesenti e per tre miliardi e mezzo è passata ad un altro esponente dell'imprenditoria del Nord, Silvio Terruzzi, fratello del "re del nichel" Angelo Terruzzi, riparato a Montecarlo per una serie di problemi valutari.

C'è poi una quinta villa che sarebbe al centro di importanti trattative, anche qui per qualche miliardo. E' quella dell'ex finanziere d'assalto Franco Ambrosio, a Portofino, che ospitò negli anni Settanta feste faraoniche con ciondoli d'oro in regalo a centinaia di invitati, tra cui padre Eligio e Rivera. Pare che un gruppo milanese sia deciso a rilevarla. Oltre alla moglie di Ambrosio, ospita spesso personaggi di rilievo: ad osservare la partenza della "Brooklyn Cup" da questa villa c'era di recente, per esempio, anche Anna Craxi, moglie del presidente del Consiglio.

Solo Anna Bonomi Bolchini smentisce di volere vendere la sua villa di Paraggi.

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