1974 - Poco meno di 13.000 residenti, il picco di Santa: circa il 50 % in più di oggi.
Il caso dell'anno avviene venerdì 5 luglio: il titolare del "Covo di Nord-Est", Lello Liguori, per aprire la stagione aveva invitato una équipe di noti
travestiti genovesi, guidati da Sergio Parlato, detto Violetta1. Tra il pubblico il conte Rocky Augusta (1950-2018), l'imprenditore
Gianfranco Gadolla (1949), alcune giovani esponenti della aristocrazia romana, industriali.
Un discutibile show degenerò in uno spogliarello integrale di alcuni travestiti, "arricchito" da frantumazione di suppellettili e torte in faccia.
Un avvenimento che non poteva passare inosservato, e il sindaco Raffaele Bottino informò la questura con un telegramma: «Venuto a conoscenza dalla stampa
di fatti inqualificabili che sarebbero avvenuti al locale Covo di nord-est chiedo un intervento di codesto ufficio, onde impedirne l'eventuale ripetersi comunque e
specie in questi particolari momenti che la nazione attraversa.»
Il questore di Genova, Sciaraffia, in attesa dell'accertamento dei fatti provvede a far chiudere il locale.
Il pretore di Rapallo dispone il rinvio a giudizio di undici persone, tra i quali il titolare Raffaello Liguori (39 anni), il presentatore Sergio Parlato (46
anni) e i travestiti Tomaso Catania (24 anni) detto Adriana e Alfredo Novella (27 anni) detto Lalla: saranno difesi dagli avvocati Pasquale Tonani,
Alfredo Biondi, Bruno Lo Monaco e Roberto Frank.
Malgrado l'anno di "austerità", la bella vita tigullina non si ferma qui: è del 20 luglio il ricevimento grandioso nella "Villa
d'oro"2 del giovane finanziere milanese Francesco Ambrosio (29 anni) a Portofino. Tra i 200 invitati il calciatore Gianni Rivera (1943),
il consigliere religioso padre Eligio (1931)3, la signora Anna Bonomi Bolchini (1910-2003) e suo genero ex presidente della Regione
Lombardia Piero Bassetti (1928), i deputati DC Sebastiano Vincelli (1930) ed Egidio Carenini (1927-2008): una festa da Mille e una notte sulle note di Bruno
Lauzi. Il souvenir per le signore era un ciondolo d'oro pesante.
Per terminare un mese intenso riportiamo un articolo del quotidiano Stampa Sera datato 31 luglio 1974 firmato da Gianni Gambarotta "Con 3 mila lire
[circa 22 € di oggi] si entra nel Covo".
Una serata passando da un night all'altro, da Rapallo, a Santa Margherita, a Paraggi. Per vedere che cosa c'è di diverso, come passano le sere i turisti in vacanza.
Tornati a casa, fatti i conti, si vede che questa curiosità è costata cara: un'esperienza che non si può ripetere tutte le sere. Ma per una volta
Rapallo Hidden Shaker Club. E' una discoteca; vi si entra da un vicolo nella zona vecchia della città. Il prezzo d'ingresso, 1500 lire, compresa
la consumazione, è basso, uno dei modesti qui sul Tigullio.
Il locale non è elegante, molto semplice: tavolini, divanotti a due posti in finta pelle rossa, il bar lungo una parete, il disc-jockey accanto.
E' il tipico ritrovo di giovanissimi, che, per ballare, preferiscono i dischi alle orchestre ed ai cantanti, anche se famosi. C'è poca gente: otto-dieci coppie,
più due o tre ragazzi soli che fanno tappezzeria. Gli altri stanno seduti, bevono whisky e coca. Avranno dai 16 ai 18 anni: ragazze con capelli lunghi, vestiti
attillati; ragazzi con giubbotti di jeans.
Sulla pista solo due coppie ballano, molto strette. E' un pezzo lento, solo musica: molto simile a quello appena suonato e a quello che seguirà. La sera è così:
un genere ballabile sul sentimentale, corretto appena da un po' di ritmo. Per vederli scatenati, per gli shakes, bisogna - dicono - venire al pomeriggio. La sera
sono teneri.
Pomeriggio o sera, il proprietario è preoccupato. Preoccupato per come vanno le cose quest'anno. «Mai vista una morta simile. Lavoravo di più
quest'inverno che adesso, in piena stagione. E io sono ancora fortunato: certi miei colleghi, domenica sera, avevano tre-quattro persone in tutta la sala».
«Noi dei locali piccoli, economici, siamo quelli che risentiamo più di tutti della crisi, perché sono i nostri clienti, i turisti medi, che mancano. Io
cerco di rifarmi con i giovani. Bisogna trattarli in modo particolare, lasciarli liberi, non badare a come si siedono, far finta di niente se mettono i piedi sul
tavolo, o se parlano male ad alta voce. Quest'anno non si può far tanto i difficili».
Santa Margherita Covo di Nord-Est. E' il ritrovo, il centro della mondanità «chiassosa» del Tigullio. E' ancora nell'aria lo
«scandalo» che ha fatto tanto parlare, la famosa serata d'inaugurazione terminata in uno strip di travestiti. Fatto che è costato al Covo la chiusura
per parecchi giorni, ma che gli ha procurato altra pubblicità, che ha accresciuto la sua fama di locale «dove ci si diverte davvero».
Non si può parlare di giovani, di giovanissimi, o coppie di mezza età. Qui, la sera, c'è veramente di tutto. Il prezzo è di 3000 lire e si vede che molti da
queste parti possono spenderle, perché il Covo ogni sera, se non è proprio pieno, è comunque molto affollato.
Non prevale un tipo di musica particolare. Tutti i ritmi, dal lento allo shake vengono alternati per accontentare la composita clientela. Ci vuole il motivo che
piaccia allo straniero beat con giacca piena di scritte e il fazzoletto annodato attorno al collo; quello meno chiassoso, più adatto a quella tavolata di signori in
giacca bianca, signore in lungo, scesi da Bentley e Jaguar, che bevono champagne.
Poi ci vuole il nome di richiamo, per attirare le «masse», che vagolano la sera sulle passeggiate a mare, e che sono anche disposte a spendere
qualcosa purché ne valga la pena.
Ne vale la pena per Mal, Juliette Greco, Amalia Rodriguez e tutti gli altri bigs che verranno quest'estate?
Paraggi Le Carillon. E' sul mare, tra le file delle cabine più care d'Italia. E' una costruzione rosa, a un piano, di una architettura discreta,
come discreta è la clientela che ospita. A pochi metri di distanza, non si sente neppure la musica, anche se porte e finestre sono aperte. E' certamente il locale
più elegante del Tigullio, frequentato da tutti quelli che hanno la villa o la casa a Paraggi e Portofino, o che sono arrivati, magari dalla Costa Azzurra, in
panfilo.
Nessuno all'ingresso che dia biglietti. Alle 10, le 11, il locale sembra un ristorante, molto chic e raffinato. Un'eleganza che non ha nulla di vistoso. La sala
con le vetrate sul mare ha, ai lati, lunghe tavole, l'una vicino all'altra: come se fossero tutti amici, seduti ad un comune banchetto. L'altra sala è per metà bar
e metà salotto: gruppi di poltrone attorno a tavolini. In entrambe una musica di sottofondo. C'è non una «pista», ma uno spazio libero dove si può
ballare. Ma è ancora presto.
Fino a mezzanotte il Carillon è esclusivamente un luogo tranquillo, dove persone tranquille vanno a cenare, a fare quattro chiacchiere. Sono le 11. Quasi
tutti hanno lasciato la tavola e ora sono seduti sulle poltrone. Ora c'è silenzio, pochissimo traffico.
Ma a poche centinaia di metri di distanza, a casa di Giorgio, Marina, Beatrice, Carlo, tanti piccoli gruppi incominciano a chiedersi: «Andiamo?».
Sono i giovanissimi che, da mezzanotte in poi, sono tutti qui, al Carillon. Anche loro ballano lenti.
1 Noto per aver recitato nel 1957 nel film di Federico Fellini "Le notti di Cabiria"
2 Villa Cristina, acquistata da Mondadori
3 Al secolo Angelo Gelmini