Testata Gazzetta
    Pezzi di storia

Monsignor Lorenzo Solimano

"15 ottobre 1996: si svolgono questa mattina alle 10.30 nella basilica di N.S. della Rosa i funerali di mons. Lorenzo Solimano, 98 anni, arciprete emerito di Santa ritratto Margherita. Il sacerdote più anziano della diocesi, per oltre 70 anni è stato pastore della città."
Da tempo con problemi fisici, era stato ricoverato all'ospedale di Sestri Levante per complicazioni al femore.
Aveva cessato il ministero attivo nell'agosto 1991, riuscendo a mantenere uno stretto legame con Santa Margherita fin da luglio 1925, quando era entrato come vice parroco.

Lorenzo Solimano era nato a San Lorenzo della Costa il 9 luglio 1898, in una famiglia con tre sorelle e cinque fratelli. Fin da bambino sentì la vocazione sacerdotale: si dice che, in occasione della morte di un suo fratellino, si confidò con l'allora parroco di S. Lorenzo, mons. Luigi Mazzini1.
Si iscrisse al Seminario, ma dovette lasciare gli studi allo scoppio della Prima Guerra Mondiale: fu arruolato in Marina come radiotelegrafista e solo dopo tre anni di servizio militare poté riprendere la sua strada e ricevere l'Ordinazione Sacerdotale, il 3 febbraio 1924, dalle mani del vescovo di Chiavari mons. Amedeo Casabona.
Svolse alcuni mesi di servizio pastorale a Semorile, a Zoagli e a Varese Ligure, poi nel 1925 ricevette l'incarico di vice-parroco a Santa Margherita presso la Basilica di Nostra Signora della Rosa, dove nel 1942 riceverà la nomina ad arciprete e vi rimarrà fino al 1991 come parroco.

foto 2 Sacerdote "tutto d'un pezzo", dall'aspetto austero e burbero, aveva saputo conquistare con l'esempio e il comportamento il rispetto e la stima dell'intera città, fino a diventarne una figura storica.
Interessante un episodio risalente al 1983: il 25 aprile, in occasione delle celebrazioni per la liberazione dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Alla messa delle 10 sono presenti i drappi del partito socialista e del partito comunista, l'officiante venuto da Torino si avvicina al sindaco Piero Santi (socialista) e gli mormora che non avrebbe celebrato se non avesse fatto allontanare le bandiere politiche, come impone il vecchio codice ecclesiastico che risale al 1917. Don Solimano, interpellato in seguito, allarga le braccia "Mi spiace, vi posso assicurare di non aver mai dato nessun ordine in proposito."

Particolarmente attento ai più giovani, aveva realizzato per loro nel 1954 la Casa delle Opere Giovanili Parrocchiali, la cosiddetta "Casa della Gioventù" che i ragazzi avevano ribattezzato "la Sede". In via Dogali ricostruì lo stabile che un tempo aveva ospitato l'Istituto maschile "C. Colombo". Provvide al restauro della Basilica e, non ultimo, partecipò attivamente al funzionamento delle Opere Pie come membro di diritto del Consiglio di Amministrazione.
Dunque non solo uomo di preghiera, ma anche uomo d'azione.

Quando i problemi fisici gli impedirono la frequenza della Basilica ottenne l'autorizzazione a realizzare in casa un piccolo tabernacolo: insieme alle ostie consacrate aveva posto un biglietto con la scritta "Particole consacrate per avere sempre con me l'amico Gesù".


1 Fu parroco di S. Lorenzo della Costa dal 1908 al 9 novembre 1923, quando fu eletto vescovo di Anagni nel Lazio.

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