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Renato Dirodi Le cartoline di Renato…

L'amore per la propria città si può manifestare in molti modi: Renato Dirodi ne ha scelto uno per niente originale che tuttavia è diventato unico per la passione e la competenza che vi ha dedicato.
La sua raccolta di cartoline, o meglio "immagini", è ineguagliabile perché corredata da notizie storiche, testimonianze raccolte, ricordi personali che ne fanno uno scrigno di luoghi, fatti e persone.
Da anni, prima con il suo sito "Foto di Santa" poi con i social "Le foto di Santa Margherita" e "Gruppo di Le foto di Santa Margherita", ha messo a disposizione di tutti questo suo patrimonio di grande importanza storica e documentaria.
Siamo convinti dell'importanza della memoria e degli sforzi che dobbiamo compiere per conservarla e trasmetterla, per cui approfittiamo della disponibilità di Renato e pubblichiamo questo percorso nello spazio e nel tempo.
La Gazzetta di Santa



01 Il primo albergo di Santa Margherita (96)
Nasceva nel 1876 il primo Albergo a Santa Margherita: il Grand Hotel Belle-Vue, per opera del Sig. Nicola Maragliano, nel palazzo di sua proprietà in Ghiaia.
["Un benvenuto lungo 100 anni" Ed. 2011]
Santa Margherita si trova lontana dalle principali vie di comunicazione ed i primi passi del turismo devono attendere lo sviluppo della viabilità: nel 1821 viene aperta la strada per Ruta, la litoranea per Rapallo viene avviata nel 1832.
Il vero impulso è dato però dalla ferrovia: la stazione ferroviaria è inaugurata nel 1868 e tre anni dopo, nel 1871, i signori Maragliano aprono il primo stabilimento balneare.
Ancora cinque anni e nel 1876 Nicola Maragliano inaugura il primo albergo, il "Grand Hotel Belle Vue" nel quartiere di Ghiaia.
Ancora oggi si può ammirare il bellissimo pavimento in graniglia "alla genovese": l'albergo cesserà l'attività nel 1934.


01 Pescatori in erba (95)
Per quelli della mia generazione la pesca con la canna era un passatempo imprescindibile.
Ci costruivamo l'attrezzatura da soli, prima procurandoci una canna, meglio se di bambù, andando a cercarla nei campi o vicino alla ferrovia poi, con i pochi soldi che riuscivamo a racimolare, comprando lenza, ami e piombini per armarla.
Quindi raccoglievamo in casa la mollica di pane per l'esca e finalmente eravamo pronti.
Non sempre si pescava qualcosa di interessante: bause, castagnole, gigioni, agoti e a volte anche niente, ma passavamo dei bellissimi pomeriggi, forse perché ci accontentavamo di poco.
[Francesco Gardella]
Alcune volte, quando volevo emozionarmi prendendo pesci grossi, andavo sulla punta del porto dove scaricava la fognatura e dagli scogli, lanciando la brancoletta in mezzo a dove ribolliva l'acqua, si tiravano su cefali che alcune volte emozionavano per la loro dimensione.
Naturalmente, sapendo di cosa si nutrivano, dopo averli slamati li ributtavo in acqua.
[Mauro Ravera]
Nel periodo delle aguglie (per noi agoni) non serviva neanche l'esca perché abboccavano al luccichio dell'amo, dal pontile dei vaporetti.
[Luigi Valle]
Da ragazzino, 7/8 anni fino a 25, andavo a pescare con mio zio nelle scogliere dietro al Monte, Rio Ruffinale, Ghiaccio, Fasce, Buexin, Deruou.
Con la canna fissa di bambù pescavamo occhiate, salpe, boghe, cefaletti dell'oro, saraghi, mostelle nere ecc.
Se il mare era calmo invece si prendevano muscoli, negoti, chiocciole e ricci e alla sera si mangiava il bottino raccolto. Una pacchia.

01 Corso fiorito (94)
5 aprile 1908, Corso fiorito in Viale Umberto I (oggi Corso Matteotti).
All'epoca erano molto in voga le sfilate, dapprima di sole carrozze e in seguito anche di automobili che, addobbate con composizioni floreali, partecipavano ad un concorso che premiava le più belle o le più originali.
L'area in cui si svolgeva la manifestazione veniva recintata per far pagare un biglietto d'ingresso, il cui ricavato era destinato a sostenere le associazioni cittadine senza scopo di lucro come la banda, la pubblica assistenza e altre.
A. R. Scarsella nei suoi annali ne ricorda una molto particolare che si svolse il 2 agosto 1914, giorno fatidico per la nostra storia in cui la Germania dichiarò guerra alla Russia, dando di fatto inizio alla prima guerra mondiale.
"Per la sera di quello stesso giorno era indetto dalle due Società, Croce Verde ed Esercenti, un gran corso floreale notturno nel Viale Umberto I. Attratte dalla novità dello spettacolo, dalla ricchezza dei premi promessi, sessanta vetture e più di seimila persone si stipavano al calar della notte nel viale tutto abbagliante di luci e profumato di fiori. E la festa era appena cominciata, quando un Margheritese, giunto proprio allora da Genova, comunicò ad alcuni componenti della giuria, tra i quali lo stesso Scarsella, la notizia che la Germania aveva dichiarato guerra alla Russia.
Nessun dubbio più, era la guerra europea, quella guerra che da quarant'anni i diplomatici riuscivano a rimandare e che gli illusi delle filosofie di moda reputavano impossibile. Gli amici rimasero allibiti. Che fare? Comunicare la notizia alla folla? E come? E a che scopo? Essi tennero la notizia per sé e la folla ebbra ed ignara, tra lo sparo dei mortaretti, il suono delle musiche, il gridio dei partecipanti alla battaglia, il frastuono delle vetture, continuò fino a tarda notte a lanciar fiori.
Nessuno pensava che quei fiori cadevano nella voragine appena aperta per inghiottire tutto un secolo di civiltà europea".

01 Farmacia Internazionale (93)
La farmacia Internazionale, già appartenuta a Filippo Rainusso, figlio di Angelo che fu sette volte sindaco di Santa Margherita.
Filippo fu il primo presidente delle Opere Pie, che ebbero un grande impulso con il lascito di Elia Rainusso Quest’ultimo destinò infatti il suo ingente patrimonio, raccolto durante la sua emigrazione in sud America, alle classi meno abbienti della sua città natale.
La farmacia fu per un lungo periodo anche ritrovo dei progressisti, sostenitori di Angelo Rainusso, che si contrapponevano ai clericali guidati da Antonio Giovo.

01 Kursaal (92)
Siamo negli anni '20, lo svela l'altezza delle palme sulla spiaggia.
L'attuale Hotel Helios si chiamava ancora Kursaal, dal tedesco kur (cura) e saal (sala).
Era usanza dell'epoca infatti indicare con questo nome strutture turistiche alberghiere con cure termali, stabilimenti balneari o sale per riunioni.
Il nostro Kursaal non avrà avuto certo le terme, ma un ampio stabilimento balneare sì, tutto su palafitte.

01 Hotel Lido (91)
Siamo nel 1910 circa. Nel caseggiato, che in seguito diventerà l'Hotel Lido, ci sono lavori in corso per il suo raddoppio, per ospitare l'Hotel Belle Vue.
Quest’ultimo, nato nel 1874 nella casa dietro, ha locali divenuti oramai insufficienti a fronte della crescente richiesta turistica.
Con l'occasione verranno inglobati anche i portici presenti nella parte antica dell'edificio, che fino ad allora erano di uso pubblico.

01 Chiosco della musica (90)
I giardini con il chiosco della musica.
Il chiosco della musica venne fatto costruire e donato a Santa Margherita e alla sua Banda nel 1925 da Costantino Luxardo, un sammargheritese che, emigrato giovanissimo in Argentina in cerca di fortuna, tornò molto ricco senza dimenticarsi delle sue umilissime origini.
Fu infatti vicino ai suoi concittadini più poveri con consistenti elargizioni di denaro, specialmente durante il periodo della prima guerra mondiale.

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