Testata Gazzetta

Renato Dirodi Le cartoline di Renato…

(continua)

01 Piazza Magistrato (120)
Siamo in Piazza Magistrato, così si chiamava al tempo della foto.
Oggi appare molto diversa anche se apparentemente non è cambiato nulla, se non per qualche rialzo, le tende, le insegne, i dehor, il traffico e gli alberi, specie quelli di fronte a villa Durazzo.
Unica nota stonata della foto antica sono i manifesti, affissi fino al primo piano del bel palazzo sulla destra dotato di una facciata dipinta notevole.
[dal libro "Le strade raccontano"]
Piazzetta Magistrato, alla foce del torrente omonimo, prima dell'interramento.
Il nome della località è cambiato nel tempo: Contrada della Fratellanza – Contrada della Moderazione – Contrada della Concordia – Piazzetta Magistrato – Calata – Piazza Vittorio Emanuele II – Piazza della Repubblica – Piazza Vittorio Emanuele II – Piazza Martiri della Libertà


01 Gli scogli (119)
L'Oratorio e la piazzetta di Sant'Erasmo. Si nota un'imponente scogliera a protezione della strada di collegamento tra piazza Vittorio Emanuele e via di Corte, costruita da poco.
[vedi anche (83) Gli scogli di Corte]

01 … era un angolo tranquillo (118)
[Roberto Oneto]
Quando andai ad abitare in via Giuncheto era il 1976. Era un rione abitato da sammargheritesi che vivevano la loro vita in santa pace.
C'era il negozio di alimentari , il "besagnino", la banca , tre pizzerie , il bar, il macellaio, la farmacia, insomma eravamo ben serviti e si viveva bene.
Ricordo che posteggiavo la mia Fiat 128 nella piazzetta e la vita scorreva tranquilla. Poi venne il Britannia poi ancora il Sabot e i primi tavolini all'aperto poi la musica, gli ubriachi, gli schiamazzi, le pisciate in via Giuncheto o altre cose in Salita S. Giacomo, mentre i vecchi residenti passavano a miglior vita, le seconde case venivano ristrutturate e il rione si rimodellava per affrontare il tanto sospirato futuro.
Ora che sono nel futuro guardandomi intorno mi rendo conto che, eccetto quelle quattro lampadine che si vedono accese qua e là nelle fredde serate invernali, non ci si conosce più e allora penso a quel passato così velocemente dimenticato, alle persone che alla mattina salutavi e ti chiedevano come stavi .
Come era bello quel passato vissuto al Molo (û Mœ) e che belle quelle persone che ho conosciuto e che ricordo ancora oggi con tanta nostalgia.
[Marietta Gambino]
Quante bevute a quella fontana! [La Fontana del leoneal termine di via Giuncheto]
[Gianni Bastreri]
Bella fresca!!
[Chiara Russo]
Mentre ora si beve… dell'altro
[Renato Dirodi]
Il "muto"
[Francesco Piredda]
Nella galleria d'arte ricordo che negli anni '70 ha esposto per parecchio tempo Novella Parigini, disegnava e dipingeva in prevalenza gatti, anche visi con zigomi spigolosi. E' stata un bel personaggio.
[Giuseppe Piredda]
Dipingeva anche fiori.
[Nicoletta Pastine Ferraris]
La foto è sicuramente prima del 1986 perché in quell'anno Amleto Cordiglieri del Britannia si trasferì in Ghiaia.
[Bianca Aravena]
Prima del 1982, perché il locale è ritornato in nostro possesso.
[Giorgia Stracuzzi]
Andavo spesso al Britannia pub da Amleto, persona per bene, molto ironico e grande professionista! Se non sbaglio, prima di lui c'era un altro bar, non ricordo il nome, gestito da Pichi anche lui una persona per bene e professionista.
[Marietta Gambino]
Anni '60, giocavo con le amichette prevalentemente su per la salita al castello ma, quando la sete si faceva impellente, correvamo sotto i portici per arrivare alla fontana a dissetarci…
[Guido Barbieri]
Dove c'è la Galleria d'arte, negli anni '50 e'60 c'era la Trattoria Marina.

01 Villa Lagomaggiore (117)
Verso Rapallo. Sullo sfondo la villa Lago Maggiore. 01
[Florence Leca]
Il celebre pittore Cesare Bentivoglio (GE 1868-1952) ha immortalato questo stesso panorama, anni prima. Non c'erano ancora il marciapiede e la strada così larga. 01 01
[La Gazzetta di Santa]
La villa costruita dalla famiglia Lagomaggiore divenne poi villa Bruzzo dal nome del proprietario. A quest'ultimo apparteneva la Ferriera Bruzzo di Bolzaneto, costruita nel 1887 e chiusa il 25 settembre 1965; la famiglia rimase nel settore con attività commerciali. Negli anni '80 Livia Bruzzo vendette la villa a una società immobiliare genovese per trasformarla in residence.
E' collocata poco oltre San Michele, al termine di Capo Pomaro.

01 I martiri dell'Olivetta (116)
La spiaggia dell'Olivetta negli anni '20.
Divenne nel 1944 tristemente famosa per l'eccidio di ventuno partigiani e un civile, affondati nella baia dopo che furono fucilati dai tedeschi, come ritorsione della giornata della spia, un'operazione messa a punto dalla resistenza genovese la sera del 30 novembre volta ad eliminare numerosi squadristi e informatori fascisti.

01 Il sindaco Domizio Lastreto (1839-1923) (115)
San Lorenzo della Costa, il sindaco Domizio Lastreto parla ai reduci della guerra 15/18.
Domizio Lastreto fu un personaggio importante per Santa Margherita. Partito giovanissimo per l'Argentina in cerca di fortuna, rimase molto attaccato al suo paese di origine.
A quei tempi a Buenos Aires vivevano molte famiglie sammargheritesi che, condividendo i suoi stessi sentimenti, fondarono una associazione dal nome Società Istruttiva Margheritese Ligure "Cristoforo Colombo", con lo scopo di rimanere uniti tra loro, ma anche con la madre patria.
A tale fine, per iniziativa dei signori Giambattista Vinelli, Giovanbattista Barbagelata e appunto Domizio Lastreto, domenica 24 marzo 1889, 116 sammargheritesi si riunirono nel salone della società "Stella di Roma" di Buenos Aires per approvare lo statuto della società che all'articolo 2 dice: Scopo di questo sodalizio è di cooperare con tutti i suoi mezzi morali e pecuniari a far sorgere, e mantenere parzialmente, nel Comune di Santa Margherita Ligure una Scuola gratuita superiore ed inoltre innalzare in una delle piazze esistenti od in altre che all'uopo si potranno costruire un monumento artistico alla memoria dello scopritore del Nuovo Mondo, Cristoforo Colombo. Entrambi gli obiettivi vennero in seguito raggiunti.
Già nel 1889 Lastreto giunse a Santa Margherita con pieni poteri per conto della società, per seguire di persona la nascita della nuova scuola e prese contatto col prof. [Enrico] Mojon e con Attilio Regolo Scarsella che si occuparono dei rapporti con le autorità scolastiche e della formulazione dei programmi per la nuova scuola.
L'anno successivo il consiglio comunale, con voto unanime, ma con qualche rampogna del solito cav. Giovo, delibera l'istituzione della Scuola Commerciale Pratica e con voto successivo un plauso alla Società Margheritese Ligure C. Colombo che si obbligava al pagamento di L. 2000 annue, delle L. 3500 necessarie per il funzionamento della scuola.
Sul fronte del monumento a Colombo furono istituite due commissioni col compito di raccogliere i soldi necessari per la statua e organizzarne l'inaugurazione. La scultura di Odoardo Tabacchi, pagata per buona metà dalla società istruttiva di Buenos Aires, venne inaugurata il 12 ottobre 1892 con una gran festa a cui parteciparono anche alcuni componenti della stessa società, tra cui lo stesso Domizio Lastreto, che furono ospitati a Villa Centurione (che proprio in quell'anno venne trasformata in Grand Hotel).
Molte volte Lastreto andò e tornò dal Sud America fino a quando si fermò definitivamente a Santa Margherita dove fu attivo nella vita politica cittadina. Nel 1914 vi fu una crisi amministrativa con molti colpi bassi tra le fazioni che oramai da lustri si contendevano il potere, che portò a nuove elezioni. Il partito del sette volte sindaco Angelo Rainusso perse le elezioni, ma la transizione avvenne incredibilmente in un clima di rispetto e decoro che portò ad eleggere all'unanimità primo cittadino Domizio Lastreto che, sebbene non più giovane, giurò di mettere al servizio della città tutte le sue forze.
La prima seduta del consiglio da lui presieduta si tenne il 2 agosto, quando i cannoni già sparavano davanti a Belgrado annunciando l'inizio della guerra.

01 Un'occhiata da via Solimano (114)
Vista oggi non più godibile per le costruzioni realizzate successivamente.
Ci troviamo sul retro della chiesa parrocchiale di Santa Margherita.
In primo piano è visibile un orto o forse un giuncheto, come potrebbe far pensare il nome della via attigua.
Come si vede la chiesa ha ancora un unico campanile, il che ci fa datare la foto prima del 1925. 01
[Roberto Oneto]
A colori si riesce a capire meglio. Per iniziare esiste ancora la casa attaccata al campanile, poi demolita per dare sbocco nella p.zza della Chiesa.
La vegetazione dietro alla chiesa confina con l'alveo del torrente Magistrato, allora non coperto. Via Solimano non era stata ancora tracciata.
La foto deve essere stata scattata dal Mediterraneo o subito dietro al Palazzo Rosso. Allora non esistevano le case dove c'è il garage dei Seghezzo e prosegue verso via della Vittoria. 01
La casa bianca grande è stata bombardata durante la guerra (ora c'è la banca) e le altre vicine furono danneggiate.
La casa a destra potrebbe essere la prima di via Tunisia o forse una vecchia casa demolita per far posto alle attuali case.
[Renato Dirodi]
Probabilmente il muro in primo piano è l'argine del Magistrato: se così fosse oggi c'è via Solimano.
[Roberto Oneto]
Via Solimano è stata tracciata negli orti al di là del torrente Magistrato e al terreno di pertinenza della Chiesa, ove in seguito Don Solimano volle la Casa della Gioventù.
Detta via ebbe seguito anche grazie all'abbattimento di una casetta che univa, oltre a quella del bar Clubino, altre dove poi è sorto l'albergo Fiorina.
Esisteva però via Giuncheto (la parte dell'oratorio è datata IV Secolo) che permetteva di andare al Molo (ü Mœ), nella cui spiaggia i pescatori tiravano su i loro gozzi. Oltre i portici del Molo si poteva andare a Corte attraverso salita al Castello o un po' prima (dal Miami), Salita S. Giacomo per Corte o alla Chiesa di S. Giacomo. Così mi raccontavano i nostri vecchi .

01 L'edificio del Lido (113)
Il palazzo del Lido, all'epoca edificio privato, prima del raddoppio avvenuto a fine 800, quando venne trasformato in Hotel.
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[La Gazzetta di Santa]
Come usuale al tempo, la sua denominazione d'origine Strand Hotel (spiaggia) si riferiva a una nota strada londinese, per richiamare la clientela britannica (la strada va da Trafalgar Square a Temple Bar: vi abitarono nomi noti come Charles Dickens, Virginia Woolf e Ralph Waldo Emerson).

01 Il cannone di Santa (112)
[Massimo Messa]
Non era solo un'attrazione turistica, a corredo di un disinteressato Cristoforo Colombo impegnato a guardare altrove, verso l'America.
Negli anni '60 il cannone era amovibile. Non senza sforzo, beninteso.
E noi ragazzi di quell'epoca facevamo a gara per sollevarlo, afferrando con entrambe le mani quel bulbo posto all'estremità bassa della culatta.
Non tutti ci riuscivano. Perciò era anche una sfida. Vero Cristoforo?

01 La Casa della Provvidenza (111)
Siamo probabilmente negli anni '40-'50: la ringhiera era già stata sostituita da pilastrini in cemento per donare il ferro alla patria per costruire cannoni.
La ringhiera venne poi ripristinata negli anni '60.
[La Gazzetta di Santa]
La cerimonia della posa della prima pietra ebbe luogo il 4 maggio 1913. Tutto nacque da una signora che si era posto il problema di "provvedere gratuitamente all'assistenza fisica, morale e intellettuale delle fanciulle orfane o povere nate o domiciliate in città": si tratta di Margherita De Bernardis ved. Cervino e la Casa è intitolata alle Figlie della Provvidenza.

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