Venti anni fa, era il 2004, vedeva la luce La Gazzetta di Santa.
In un pomeriggio tra amici si decise di mettere a disposizione di Santa Margherita un mezzo di comunicazione versatile ed economico finalizzato allo scambio di
esperienze, alla partecipazione nella gestione del bene comune, alla sopravvivenza della memoria storica e allo stimolo delle istituzioni.
Col tempo alcuni amici, pur rimanendo tali, non sono riusciti a ritagliare dal proprio tempo l'impegno richiesto: la pubblicazione è comunque proseguita
privilegiando la ricerca storica e cercando, nei limiti delle proprie possibilità, di fornire informazioni di servizio utili.
Già allora molte amministrazioni comunali, anche in paesi di dimensioni inferiori alla nostra, pubblicavano riviste di servizio per i cittadini curate sia
dalla maggioranza sia dalla minoranza: a Santa Margherita no, ancora oggi.
In vent'anni molte cose sono cambiate, si sono succedute amministrazioni diverse, hanno trovato ampio spazio i siti social che spesso sembrano utili a chi
scrive più che a chi legge, ma i cittadini continuano a essere restii a una partecipazione attiva.
I "politici" diffidano dei canali che non sono sotto il loro controllo esclusivo: li utilizzano a soli scopi propagandistici mentre i cittadini non si
interessano della cosa pubblica. Le persone leggono e si informano sempre di meno e in modo superficiale, con il risultato che sono più a rischio di essere
facilmente manovrabili e manipolabili: troppo spesso preferiscono il "mugugno" alla critica motivata, che richiede sicuramente uno sforzo maggiore (se non altro di
riflessione).
La Gazzetta prende atto di tutto ciò e concentra la propria attività nella valorizzazione degli scritti pubblicati: rimarrà online per chi cercherà
riferimenti tra i circa 3.600 articoli e per quei lettori che vorranno contribuire con articoli, informazioni, idee.
Lascia comunque ampio spazio a nuove ricerche e al contributo di chi oltre che lettore vuole essere scrittore.
Hai dei ricordi su Santa Margherita che vuoi non vadano perduti, piccole storie familiari, aneddoti, personaggi che hai visto, vissuto, sentito dire o raccontare?
Prendi allora una tastiera e scrivi ciò che sentivi raccontare dai nonni e, se il nonno sei tu, racconta la Santa di quando eri bambino: invia anche solo poche
righe alla Gazzetta
.
e se hai qualche dubbio:
ma io non so scrivere bene: non preoccuparti, il tuo contributo, se necessario, sarà corretto rispettando ovviamente l'originale;
ma io non m'intendo di computer: basta saper scrivere una mail, tutto qui;
ma credo che non interessi a nessuno: invece sì, interessano i particolari, le piccole storie familiari, nomi dialettali, significati perduti, atmosfere,
botteghe, persone, lavori, episodi vissuti o leggende metropolitane ascoltate quando eravamo bambini,
;
ma io non ricordo proprio bene: scrivi quello che ricordi per come lo ricordi, sarà il tassello di un mosaico.
Come sempre La Gazzetta ringrazia per eventuali suggerimenti.
[1/1/2024]
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